Unde malum? Imágenes de la Teodicea leibniziana en las odas filosóficas y sagradas de Juan Meléndez Valdés
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/4528Abstract
Gottfried Wilhelm Leibniz pubblica nel 1710 i suoi Essais de Théodicée sur la bonté de Dieu, la liberté de l’homme et l’origine du mal, nei quali sviluppa un’ spiegazione per l’origine del male nel mondo dove si faranno armonizzare i principii della ragione e della fede. La ripercussione di quest’opera nell’ambiente intellettuale europeo è stata importantissima, sebbene c’erano difensori e detrattori. Questo articolo cerca di provare l’influenza di questa filosofia nel poeta Juan Meléndez Valdés, in particolare nei suoi odas filosóficas y sagradas. Con tutto questo pensiamo di chiarire la complicata struttura di intertestualità che costituiscono la sua poesia, e allo stesso tempo aspiriamo a posizionare accuratamente quest’autore con gli altri del livello europeo.
Gottfried Wilhelm Leibniz published in 1710 his Essais de Théodicée sur la bonté de Dieu, la liberté de l'homme et l'origine du mal, where he developed an explanation for the origin of evil in the world that harmonized the principles of reason and faith. The repercussion of this work in the European intellectual environment of the 18th century was very important, although it met both defenders and detractors. This article tries to demonstrate the influence of this philosophical trend on the poet Juan Meléndez Valdés, particularly on his philosophical and sacred odes. With this we intend to shedd some light on the complex network of intertextualities that constitutes Valdés’ poetry, and we hope that the conclusions drawn will serve to properly align this author with others of his class at a European level.
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