¿Por qué y cómo son ejemplares las Novelas ejemplares? (I) Una vuelta a los conceptos de mímesis y ética
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/293Abstract
A pesar de los muchos debates que ha alimentado, la cuestión de la ejemplaridad de las Novelas ejemplares es sin duda menos compleja de lo que parece. Pero entender las bases del concepto cervantino de ejemplaridad nos obliga a captar precisamente el momento de la composición y publicación de las novelitas. Aun no siendo sencillo, este tipo de investigación hace necesario tener en cuenta por lo menos tres aspectos esenciales: el horizonte de expectativas del público coetáneo (lectores y autores), la particular mímesis cervantina y las fuentes ficcionales de las Ejemplares.
Poniendo en perspectiva el sustrato folclórico de muchas novelitas destacado por E. Riley, se podrá ver entonces que la imitación cervantina de los cuentos maravillosos conlleva una ejemplaridad singular, distinta de la que brindan los otros dos modelos manejados por los creadores del momento: el paradigma medieval de los exempla y el nuevo patrón de Bandello, por el cual optará Lope. Al seguir el molde de las consejas antiguas, Cervantes adopta no sólo una determinada gama de personajes, sino también una estructura narrativa que hacen posible la “imitabilidad” de la ficción que, precisamente, las novelas italianas, las historias caballerescas o las novelas pastoriles no permitían.
Nonostante i numerosi dibattiti che ha alimentato, la questione della esemplarità delle Novelas ejemplares è certamente meno complessa di quanto sembri. Ma cercare di comprendere la base del concetto cervantino di esemplarità ci costringe a cogliere con precisione il momento della composizione e la pubblicazione delle novelle. Anche se non è facile, questo tipo di ricerca richiede la attenta considerazione di almeno tre aspetti essenziali: l'orizzonte delle aspettative del pubblico contemporaneo (lettori e autori), la particolare mimesi cervantina e le fonti delle Ejemplares.
Se si mette in prospettiva il sottostrato folklorico di molte delle novelle indicato da Riley, si può vedere che l'imitazione cervantina delle fiabe sopporta un concetto di esemplarità diverso dagli altri due modelli gestiti dai creatori del momento: il paradigma medievale degli exempla e il nuovo modello di Bandello, prediletto da Lope. Seguendo lo stampo delle antiche favole, Cervantes non solo adotta una certa gamma di personaggi, ma anche una determinata struttura narrativa che rendono possibile l’ "imitabilità" della finzione che le novelle italiani o i romanzi pastorali e cavallereschi non permettevano.
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