Contra el pintarse: una sátira inédita de Cándido María Trigueros
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/2641Abstract
Este trabajo tiene el objetivo de editar el texto de la sátira Contra el pintarse (1765) de Cándido María Trigueros: un poema de 336 versos cuyo manuscrito se conserva en la Biblioteca Colombina de Sevilla. En él, el autor se propone ridiculizar, y de tal manera censurar, una moda femenina muy en boga: el uso - y el abuso - de afeites. El texto responde a todos los elementos definitorios del género satírico reconocidos por Forner, es decir: el modo – porque trata el argumento en tono irónico -, el objeto – ya que se dirige a la corrección – y la materia, porque nos enseña la fealdad del vicio haciéndolo ridiculo. La crítica al uso excesivo de cosméticos se había manifestado ya en el Renacimiento, pero a lo largo de la Edad Moderna se convierte en un verdadero lugar común, argumento de un significativo grupo de textos de los que tendrá que entrar a formar parte nuestra sátira.
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