La voluntad del engaño: don Quijote y Sancho construyen la embajada a Dulcinea (con una vuelta sobre el legado de Sebastián de Horozco)
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/2535Abstract
El presente trabajo busca poner de relieve un posible elemento intertextual en el diálogo entre don Quijote y Sancho cuando ambos construyen la embajada a Dulcinea (I, 31).
Un término propuesto por el caballero –“romadizado”– ante la denuncia del olor “algo hombruno” que según Sancho despedía la dama/labradora nos remite a un proverbio que abre otras perspectivas para corroborar en este episodio la voluntad ficcional o voluntad de ser engañado de don Quijote.
En la búsqueda advertimos, de paso, una referencia cruzada entre Sebastián de Covarrubias y su padre Sebastián de Horozco que resulta significativa por la peculiar relación conflictiva que los unía.
The will of being deceived: Don Quixote and Sancho build the embassy to Dulcinea (with a twist on the legacy of Sebastian de Horozco)
The present work seeks to highlight a possible intertext in the dialogue between Don Quixote and Sancho when they both recreate the embassy to Dulcinea (I, 31).
A term proposed by the knight -"romanizado"- when Sancho denunciates the smell "algo hombruno" that emanates from the lady / peasant, make us pay attention to a proverb which uncovers other perspectives that corroborate Don Quixote's will to be deceived in this episode.
In passing, in this search we have discovered a connection between Sebastián de Covarrubias and his father Sebastián de Horozco, which is significant because of the peculiar conflictive relationship that tied them.
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