Memorias de la guerra reciente, de Carlos Liscano: recreación novelesca desde una herencia cultural y escritura acerca de la voluntad encauzada
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/1856Abstract
El análisis que se presenta en las páginas que siguen se centra en el estudio de la novela Memorias de la guerra reciente (1988), la primera obra de ficción que el escritor montevideano Carlos Liscano escribió en libertad, después de terminarse su cautiverio en las cárceles uruguayas durante los años de la dictadura militar. Nuestro enfoque pretende examinar aquellos elementos que evidencian la superposición entre la literatura -entendida como producto artístico senso latu realizado bajo la influencia invisible de la tradición- y la experiencia vital del creador/escritor. Sobre la base de la premisa incial de la inexistencia de una obra de arte totalmente autónoma (Steiner), se intentará demostrar cómo Memorias de la guerra reciente se ubica en la línea de la recreación de la tradición a partir de la influencia de modelos literarios declarados, como es el caso de la obra de Dino Buzzati y de El desierto de los tártaros en particular.
L’obiettivo delle pagine che seguono è quello di offrire un’analisi del romanzo Memorias de la guerra reciente, pubblicato nel 1988. Il volume oggetto del nostro studio è la prima opera di finzione che lo scrittore montevideano Carlos Liscano scrisse in condizioni di libertà, una volta conclusosi il periodo di detenzione nelle carceri uruguayane durante gli anni della dittatura militare (1973-1985). La nostra approssimazione al testo si propone di esaminare quegli elementi presenti nella struttura finzionale che mettono in risalto la sovrapposizione tra la letteratura –intesa come un prodotto artistico senso latu creato sotto l'influenza invisibile della tradizione culturale di riferimento– e l’esperienza di vita del creatore/scrittore. Sulla base della iniziale premessa dell’inesistenza di un’opera d’arte del tutto autonoma (Steiner), si cercherà di dimostrare che Memorias de la guerra reciente si colloca nella linea della “ricreazione della tradizione” a partire dall’influenza di modelli letterari esplicitamente dichiarati, come nel caso della produzione di DinoBuzzati e, in particolare, de Il deserto dei tartari.
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