Silvas publicas depopulatus erat (Cic. Mil. 26): natura “violata”, politica e invettiva nella strategia retorica ciceroniana
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-5353/9338Abstract
Ben lontana dalla moderna idea di ecologia, la difesa dell’habitat naturale in Cicerone costituisce una potente arma di lotta politica e invettiva nelle orazioni giudiziarie. La violazione della natura, la cui distruzione rappresenta un pericolo per la stabilità della societas, è letta – e manipolata – dal Cicerone politico come attacco contro la res publica e, al medesimo tempo, come atto di sacrilegio e hybris, punito dalla divinità garante dell’ordine naturale. Il presente lavoro mira a rileggere il rapporto uomo-natura nella strategia retorico-politica ciceroniana e osserva le modalità attraverso le quali l’Arpinate sfrutta il motivo della natura violata come strumento di demolizione dell’auctoritas morale dell’avversario.
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