D’un long silence... Cicéron dans la querelle française des inversions (1667-1751) - Of a Long Silence... Cicero in the French 'Querelle des Inversions' (1667-1751)
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-5353/5499Abstract
A margine della querelle tra Antichi e Moderni, la disputa francese sulle inversioni doveva stabilire, tra latino o francese, quale fosse la lingua la cui sintassi seguiva quello che allora si credeva essere l’ordine naturale e universale dell’espressione. Tale disputa, che oggi pare quasi assurda, ebbe un ruolo fondamentale nella creazione di una grammatica francese e di una teoria della lingua. Per tutta la durata della controversia, furono chiamati in causa e raccolti degli esempi. Tra questi, Cicerone ebbe un ruolo centrale come rappresentante della norma della lingua latina. Il fine di questo articolo è quello di indagare, in un contesto apparentemente tecnico, il Cicerone politico che viene sollecitato intorno alla figura del silenzio. Silenzio dell’oratore e silenzio del gesto eloquente pongono sotto accusa sia il modello retorico della comprensione e dell’insegnamento della lingua sia il modello politico dell’espressione in pubblico. Cicerone ha dunque incarnato sia questo doppio modello sia la sua messa in discussione.
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