Si verum dicimus, haec est mea germana patria (Cic. leg. 2, 3)

  • Leopoldo Gamberale “Sapienza” – Università di Roma

Abstract

Viene proposta una rilettura della “cornice” del De legibus, nella campagna vicino alla casa natale di Cicerone. In particolare, ci si sofferma sull’inizio del II libro (§§ 1-7) e si intende riesaminare l’elogio del luogo natale e il problema di avere “due
patrie”, unam naturae, alteram civitatis, o anche alteram loci patriam, alteram iuris (leg. 2, 5). La riflessione ciceroniana in leg. 2, 1-7 può tornare ad essere di attualità nel mondo contemporaneo globalizzato, nel quale si devono affrontare imponenti fenomeni migratori, si ripropongono problemi di cittadinanza, si fronteggiano in modo ricorrente idee sovranazionali e istinti provinciali.

Downloads

I dati di download non sono ancora disponibili

Biografia autore

Leopoldo Gamberale, “Sapienza” – Università di Roma

Leopoldo Gamberale (leopoldo.gamberale@uniroma1.it), allievo di Scevola Mariotti, ordinario di Letteratura latina dal 1976 al 2012, ha insegnato nelle Università di Bari, Napoli (Orientale), “Sapienza” – Università di Roma (ora professore emerito). Oltre che di Cicerone si è occupato soprattutto di traduzione, di poesia latina (antica e moderna), di storia della filologia classica romana e tardoantica. È membro dell’Accademia dell’Arcadia, dell’Accademia Olimpica di Vicenza, dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, è stato vicepresidente del Centro di Studi Ciceroniani; è direttore responsabile della rivista «Rationes rerum. Rivista di filologia e storia».

Pubblicato
2020-12-30
Come citare
Gamberale, L. (2020). Si verum dicimus, haec est mea germana patria (Cic. leg. 2, 3). Ciceroniana On Line, 4(2), 291-315. https://doi.org/10.13135/2532-5353/5495