Cicero's Two Loves
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-5353/2502Abstract
Key Words: Cicero; dependency; friendship; love; parental affection; virtue.
Abstract: This paper explores a tension within Cicero’s De amicitia between the love for friends, which is ideally predicated on an appreciation of the friend’s virtue, and the natural or instinctive affection of parents for offspring, which is evident in non-human animals as well as in human beings. It is argued that friendship may be regarded as a special instance of an innate disposition to support those who depend on us, extending the range of this natural sentiment to include not just offspring and parents but also those who earn our affection by virtue of their character or behavior.
Riassunto: Con questo studio l’A. esplora una tensione interna al De amicitia ciceroniano tra l’affetto per gli amici, da una parte, teoricamente impostato sull’apprezzamento della virtù degli amici medesimi, e, dall’altra, l’affezione naturale o istintiva per la figliolanza da parte dei genitori, che è manifesta tanto negli animali quanto negli esseri umani. L’A. sostiene che l’amicizia deve essere vista come un caso speciale di una disposizione ingenita ad aiutare coloro che dipendono da noi, estendendone il raggio d azione così da includere non solo la progenie e i genitori, ma anche coloro che si sono guadagnati il nostro affetto tramite la virtù che risalta dal loro carattere o dal loro comportamento.
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