Ad impellendum satis, ad edocendum parum. Note sul presunto elogio di Varrone ovvero sull’elogio menippeo in Ac.1 9
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-5353/10909Abstract
Il presente lavoro propone un’ipotesi alternativa sul famoso elogio rivolto da Cicerone a Varrone in Ac.1 9, qui interpretato non litteratim, ma in chiave menippea. L’autore sembra intendere la dedica a Varrone come una sfida letteraria e filosofica, di cui esistono altri indizi nella lettera dedicatoria e nelle Lettere ad Attico. La reticenza iniziale del personaggio-Varrone ricorda quella attribuita da Szlezák a Socrate nell’Eutidemo: prima di essere incoraggiato e avviato da Cicerone alla scrittura filosofica seria, il personaggio-Varrone è riluttante, reazionario. L’osservazione finale ad impellendum satis, ad edocendum parum del ridondante elogio di Varrone sarebbe un fulmen in clausula, per sottolineare come l’antagonista non avesse ancora dato seria prova della sua posizione filosofica sul versante etico, appresa da Antioco. Pertanto, attraverso il suo Varro, Cicerone afferma tacitamente e giustamente la sua vittoria su Varrone.
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