Observaciones sobre el recurso retórico de la feminización en la invectiva ciceroniana

  • María Emilia Cairo University of La Plata

Abstract

Esaminando le invettive di Cicerone, si osserva che i suoi avversari sono solitamente rappresentati come “non romani”, cioè come individui non appartenenti alla comunità, attraverso il dispiegamento di diverse risorse retoriche che contribuiscono a isolarli e a escluderli dalla res publica. Una di queste risorse è la femminilizzazione. L’attribuzione di tratti, comportamenti e modi di vestire e di parlare identificati come tipici delle donne contribuiscono alla caratterizzazione negativa di Verre, Catilina, Clodio, Marco Antonio e Gabinio, e alla loro esclusione dal prototipo di romano postulato da Cicerone, cioè quello del civis, un cittadino maschio, capace di intendere e maggiorenne, che partecipa alla vita pubblica.

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Biografia autore

María Emilia Cairo, University of La Plata

María Emilia Cairo (emiliacairo@conicet.gov.ar) holds a PhD from National University of La Plata, Argentina. She is an associate professor at the same university, and she works as an associate researcher at the National Council for Scientific and Technical Research (Conicet). She has published Dioses y hombres en la Eneida de Virgilio. Un estudio del discurso profético (2021) and several articles and book chapters on both Vergil’s and Cicero’s works.

Pubblicato
2024-06-30
Come citare
Cairo, M. E. (2024). Observaciones sobre el recurso retórico de la feminización en la invectiva ciceroniana. Ciceroniana On Line, 8(1), 139-154. https://doi.org/10.13135/2532-5353/10904