La polvere e le ossa: voce, memoria, corpo e identità nella cultura musicale afroamericana
Abstract
Qual è il rapporto fra il suono di una voce che interpreta un canto e la memoria che ne conserva il ricordo? La storia della cultura e della musica afroamericana è qui analizzata con questo preciso interrogativo come chiave di lettura. Ne emerge un quadro in cui la voce è interpretata come mito fondativo, che si intreccia alla storia del corpo e dell’identità. Storia culturale, etnomusicologia, filosofia della voce e del linguaggio, voice studies sono utilizzati come metodologia per arrivare a un’interpretazione che attraversi il mito della voce cantata, il rapporto con la memoria nelle diverse fonti disponibili e il conflitto fra memoria culturale e racial imagination, per arrivare ad analizzare l’intersezione fra tradizione e identità nel lavoro di performer vocali contemporanei.
Dust and Bones: Voice, Memory, Body and Identity in African-American Music Culture
Is it possible to define the relationship between the sound of a singing voice and the memory of that voice? The history of African-American music and African-American culture is here analyzed using this question as a key to interpretation. What emerges is a picture where the singing voice is deemed as a founding myth. A myth that is nevertheless intertwined with the history of body and of identity. Cultural history, ethnomusicology, voice studies, philosophy of voice and language are incorporated here in one methodological approach. While crossing the symbolism related to the black singing voice, the relationship among memory and historical sources as well as conflicts between cultural memory and racial imagination, the investigation eventually explores the intersections between tradition and cultural identity in the work of contemporary vocalists.
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