Brahms as Wordsmith
Abstract
Brahms’s epistolary cunning is seen in his reply to a letter of 5 Jan. 1885 from his deeply musical friend Elisabeth von Herzogenberg written after a Leipzig performance of Bruckner’s Symphony no.7. Elisabeth had forcefully asked Brahms his judgment of Bruckner’s music. The audience had been enthralled; she had heard nothing of musical worth. However, she was afraid of not doing Bruckner justice, an aesthetic failure implicating to her fine sensibility a moral failure. In answering, Brahms cleverly recasts the phrases of his friend’s quandary so that he becomes her follower rather than the other way around. He detested Bruckner’s music, but abhorred no less the thought of himself as the leader of an opposing army. Styra Avins’s translation is provided, with significant adjustments, along with the original German. Other contemptuous utterances referring to Bruckner supply more evidence of Brahms’s way with words and the depths of his anti-clericalism.
Brahms arguto scrittore
L’arguzia epistolare di Brahms si rivela nella sua replica a una lettera del 5 gennaio 1885, inviatagli dall’amica Elisabeth von Herzogenberg in seguito a una esecuzione a Lipsia della Settima sinfonia di Bruckner. Elisabeth aveva chiesto con forza a Brahms un giudizio sulla musica di Bruckner: il pubblico ne era stato incantato, ma lei non aveva percepito alcun valore musicale. Cionondimeno temeva di non rendere giustizia a Bruckner, e per la sua raffinata sensibilità una lacuna estetica implicava una carenza morale. Nella risposta Brahms riadatta le frasi della sua amica, in maniera tale da divenire lui stesso suo seguace, piuttosto che il contrario. Egli, infatti, detestava la musica di Bruckner, ma nondimeno aborriva il pensiero di se stesso in veste di guida di un’armata contrapposta. In aggiunta all’originale tedesco si fornisce la traduzione di Styra Avins con significative modifiche. Altre affermazioni sprezzanti riguardo Bruckner offrono ulteriori conferme della scrittura acuta e graffiante di Brahms e della profondità del suo anticlericalismo.
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