Inclusivo-esclusivo
Il 'Preludio No. 8 in Mi bemolle minore BWV 853' in due composizioni di Luca Lombardi
Abstract
Sin nella prima produzione di Luca Lombardi (1945) si rispecchiano due direzioni dialettiche, definite dallo stesso autore come inclusiva ed esclusiva, a seconda della pluralità/monofocalità dei materiali sonori, del percorso formale da questi generato, della possibile estensione ad altri media. Nella composizione postseriale, che continua a concentrare la sua attenzione sui processi ma libera radicalmente le conformazioni del materiale, l’adozione di frammenti del passato musicale non era più un tabù: così il giovane compositore elabora (1967-68) due lavori che impiegano diversamente porzioni del Preludio in mi bem. min. BWV 853.
In Albumblätter l’incipit è inserito quale citazione in una traiettoria legante differenti stati stilistico-linguistici, parte dei quali aggiornati fino a una evidente condotta informale (cluster, fasce di trilli). Le transizioni sono rigorosamente controllate attraverso la scrittura, sicché la citazione bachiana – un’apparizione in doppia dissolvenza incrociata tra due pannelli informali – si dà come uno degli stati della materia sonora.
In Das ist kein Bach, sagte Beethoven, das ist ein Meer! (per 7 esecutori, nuova versione – 1993 – per 5 strumenti), estratti melodico-armonici di varia estensione costituiscono il solo foglio-materiali a disposizione di improvvisatori dall’assegnazione strumentale indefinita, ma di famiglia assortita. Il processo improvvisativo è guidato da una partitura relazionale, che stabilisce quali strumenti intervengano, quali trasformazioni proiettare sul frammento indicato, quali interazioni generare – fino all’imprestito del materiale altrui – tra improvvisatori. Albumblätter riflette dunque il principio inclusivo, il trascolorare vicendevole di pannelli sonori costituiti diversamente (i ‘fogli d’album’), espanso nella successiva versione multimedia – Opus 10 – verso elementi testuali, gestuali e filmici, con un secondo esecutore dal vivo e sullo schermo; tuttavia, il brano realizza tale principio entro una partitura interamente definita. Das ist kein Bach… è esclusivo nel materiale e nell’ossatura (in parte regolata, nel tragitto di avvicendamenti, con le tipiche rotazioni seriali), ma flessibile e aperto nella temporalità e nel dettaglio. È significativo infine che proprio un Preludio e Fuga bachiano sia stato al centro di una riflessione compositiva sulla dialettica tra molteplice e unitario.
##submission.downloads##
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Quest'opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported. Tutti i diritti relativi a quanto pubblicato su «Gli spazi della musica», compreso il diritto di pubblicazione, restano di proprietà esclusiva degli autori.