J. S. Bach and the Unfretted Clavichord
Abstract
«Lo strumento che amava suonare di più era il clavicordo» scriveva Johann Nikolaus Forkel nel 1802 su J.S. Bach. Questa affermazione suscitò diverse controversie all'inizio del XX secolo: i critici sostenevano che Forkel fosse stato male informato dai figli di Bach o un tale giudizio fosse stato influenzato da ragioni personali. Tuttavia, la biografia di Forkel resta una fonte di rilievo, soprattutto se combinata con altre fonti del XVIII secolo, che fanno luce sull'importanza del clavicordo nella vita di Bach e sugli sviluppi di tale strumento nella sua epoca. L’ultimo decennio del XVII secolo segnò un momento cruciale per il clavicordo. Non era più mero strumento di studio per gli organisti, ma una tastiera autonoma per la quale i compositori iniziarono a scrivere e pubblicare musica. Questi sviluppi avvennero nell’ambiente in cui cresceva il giovane J.S. Bach, che conobbe le più recenti pubblicazioni e innovazioni attorno al clavicordo grazie ai contatti col fratello maggiore, negli anni di Ohrdruf.
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