Proposta di una Matrice Osservativa a supporto dell’identificazione e gestione di anomalie nella valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-392X/5807Abstract
L’approccio allo studio parte dall’utilizzo di metodi noti e utilizzati nel mondo del lavoro per la valutazione e la quantificazione del rischio da sovraccarico biomeccanico, differenziati per tipologia di rischio e movimento, ma integra il processo di analisi delle criticità con altri strumenti impiegati in Ergonomia che tengono in considerazione ad esempio, aspetti di comportamento degli operatori, valutazioni ambientali e altri fattori che vengono esplorati e valutati mediante rilievi qualitativi.
Utilizzando più tecniche di rilevamento e analisi si intende affinare un approccio funzionale all’analisi di problematiche riguardanti il sovraccarico biomeccanico una situazione di lavoro complessa e diversificata come quella che caratterizza la realtà oggetto di studio, per proporre, testare e valutare l’uso di strumenti di valutazione integrati. Nelle situazioni di lavoro complesso i metodi quantitativi classici applicati per la valutazione di uno specifico rischio non riescono spesso a tener conto della visione di insieme, più ampia e sistematica che caratterizza le relazioni fra i diversi elementi del sistema e i problemi che ne derivano. Si ritiene che la combinazione di metodi e strumenti sia qualitativi sia quantitativi per la valutazione di criticità (ognuna specifica per un certo problema di carattere biomeccanico, organizzativo, di relazione con l’ambiente, tecnico-strumentale e comportamentale) possa far emergere quadri più esaustivi delle problematiche e della loro origine portando a visioni e soluzioni innovative per il miglioramento delle condizioni di lavoro per aumentare salute, sicurezza e benessere nei luoghi di lavoro.
Si mira, dunque, a proporre, attraverso l’utilizzo della matrice osservativa qui proposta e testata, un processo valutativo con l’assunzione di una maggiore visione d’insieme, per produrre un modello replicabile anche in altri contesti, per verificarne l’efficacia e l’effettiva capacità di porre in evidenza quelle particolari criticità e relative soluzioni, che singoli metodi classici non riescono ad evidenziare.