Il laureato in scienze delle professioni sanitarie della prevenzione: ruolo, competenze professionali, funzioni. Quale impiego e quali strategie formative
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-392X/2731Abstract
dth: 0px; "> L’attuale processo di professionalizzazione delle mansioni sanitarie ha portato le varie istituzioni sanitarie esociali ad una riflessione critica relativamente alle competenze professionali da utilizzare per rispondere alle
esigenze di un Paese che deve, sempre di più, tenere conto dei bisogni di salute/malattia dei suoi cittadini
tendendo a migliorare la qualità della vita.
Occorre, quindi, preparare professionisti sanitari in grado di intervenire responsabilmente, con elevate competenze, nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca negli ambiti pertinenti i singoli profili professionali e la capacità di integrarsi nel lavoro multi professionale.
Le competenze da acquisire devono essere orientate “... all’organizzazione e gestione dei servizi sanitari, ai
criteri di finanziamento ed ai bilanci, alla gestione delle risorse umane ed alla organizzazione del lavoro, agli
indicatori di qualità dei servizi e delle prestazioni...” . La formazione manageriale diventa parte rilevante del
background culturale e professionale del nuovo dirigente sanitario.
Quali sono, dunque, i bisogni formativi di un laureato in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione?
Quali aree di competenza e skill necessitano di essere inseriti nel profilo formativo specifico?