Il laureato in scienze delle professioni sanitarie della prevenzione: ruolo, competenze professionali, funzioni. Quale impiego e quali strategie formative

Autori

  • Massimiliano Tisi Coordinatore corso di laurea: Tecniche della Prevenzione, Università di Torino

DOI:

https://doi.org/10.13135/2532-392X/2731

Abstract

dth: 0px; "> L’attuale processo di professionalizzazione delle mansioni sanitarie ha portato le varie istituzioni sanitarie e
sociali ad una riflessione critica relativamente alle competenze professionali da utilizzare per rispondere alle
esigenze di un Paese che deve, sempre di più, tenere conto dei bisogni di salute/malattia dei suoi cittadini
tendendo a migliorare la qualità della vita.
Occorre, quindi, preparare professionisti sanitari in grado di intervenire responsabilmente, con elevate competenze, nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca negli ambiti pertinenti i singoli profili professionali e la capacità di integrarsi nel lavoro multi professionale.
Le competenze da acquisire devono essere orientate “... all’organizzazione e gestione dei servizi sanitari, ai
criteri di finanziamento ed ai bilanci, alla gestione delle risorse umane ed alla organizzazione del lavoro, agli
indicatori di qualità dei servizi e delle prestazioni...” . La formazione manageriale diventa parte rilevante del
background culturale e professionale del nuovo dirigente sanitario.
Quali sono, dunque, i bisogni formativi di un laureato in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione?
Quali aree di competenza e skill necessitano di essere inseriti nel profilo formativo specifico?

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Pubblicato

2018-05-04

Fascicolo

Sezione

Formazione