Allarme carne rossa
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-392X/2481Abstract
Il 26 Ottobre 2015 la IARC, l’agenzia deputata alla ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha pubblicato sulla rivista “Lancet Oncology” un’anticipazione della monografia dedicata alla carne rossa e trasformata, classificando il consumo di carne rossa come probabile cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2 A) e il consumo di carne trasformata come cancerogena per l’uomo (Gruppo 1).
I media hanno ripreso il comunicato con articoli volti a catturare l’interesse del lettore, in cui il messaggio cardine era legato all’equiparazione del rischio derivante dal consumo di carne, rossa e trasformata, a quello dovuto all’esposizione di sostanze ben più pericolose come l’amianto e il tabacco.
Il tono allarmistico dei media ha comportato notevoli ripercussioni socio-economiche sia sulle abitudini alimentari della popolazione sia sul fatturato delle aziende alimentari.
Per verificare concretamente tali ripercussioni sono stati realizzati due questionari rivolti ad un campione di popolazione ed aziende alimentari nei comuni limitrofi alla sede del corso di laurea in TPALL.
Dall’analisi statistica è emerso che le ripercussioni socio-economiche si sono verificate soltanto nel periodo successivo alla pubblicazione, mentre, a distanza di qualche mese, si è visto un progressivo ritorno alla normalità.