Alla ricerca del teatro perduto. Il “teatro anatomico” di Vercelli (secoli XVIII-XX)
DOI:
https://doi.org/10.13135/2724-4954/10011Parole chiave:
sala anatomica, teatro anatomico, dissezione, didattica, museo, gabinettoAbstract
Dall’abbattimento, negli anni sessanta, di parte dei fabbricati dell’antico ospedale maggiore Sant’Andrea in Vercelli, si è conservato l’elegante edificio tardo-neoclassico che, grazie alle planimetrie del fondo ospedaliero dell’Archivio di Stato di Vercelli, si è scoperto aver ospitato la sala anatomica, il gabinetto e le sottostanti camere mortuarie. Dagli “Ordinati” del fondo si ricavano la data di costruzione – 1852 – e le coeve disposizioni relative alla dissezione. Su tale pratica si sono reperite notizie anche precedenti, a partire dal 1729, riferite alla didattica interna all’ospedale insieme a quella dell’insegnamento universitario, che sul finire del Settecento era stato decentrato dall’ateneo torinese. Tuttavia non è stato individuato, tra le planimetrie pur dotate di legenda, un locale specificamente denominato, nonostante non manchino le fonti che citano come esistente un teatro anatomico.