A BETTER KNOWLEDGE FOR A BETTER COOPERATION
DOI:
https://doi.org/10.13135/2531-8772/604Abstract
Questo panel vuole essere prima di tutto interdisciplinare e stimolare una riflessione sul contributo che scienze umane quali la linguistica, l’antropologia e l’archeologia, possono e devono dare ad una cooperazione allo sviluppo che tenga conto delle specificità culturali di tutti gli attori coinvolti in un progetto. La convinzione dei proponenti è che una buona analisi preventiva del territorio, dei gruppi umani che in esso si muovono e interagiscono (e che a volte entrano in conflitto), delle loro culture e lingue specifiche (molto spesso radicalmente diverse) – soprattutto nei paesi e nelle aree più povere del sud del mondo – sia necessaria alla costruzione di progetti di cooperazione che portino frutti reali in termini di empowerment, presa in carico delle attività proposte e responsabilizzazione degli attori locali al fine di ottenere una maggiore stabilità del sistema di partenariato e un’auspicabile continuità nel tempo dei progetti proposti dai partner internazionali che mirino ad uno sviluppo compatibile. Tale convinzione nasce dall’esperienza diretta dei proponenti del panel, i quali hanno partecipato in prima persona a progetti di cooperazione nati nell’ambito dell’ecofarming, del turismo sostenibile e della revitalizzazione linguistica e culturale che si sono rivelati vincenti dal punto di vista dei risultati ottenuti sul territorio. Tali progetti prevedevano una modalità di approccio alle popolazioni locali che ne valorizzava la cultura e le tradizioni, in un’ottica che potremmo definire di tutela dinamica del passato, che aveva come fine ultimo quello di rassicurare le comunità coinvolte nel progetto dal punto di vista del rispetto e della tutela del loro patrimonio tradizionale, al fine di metterle nelle condizioni di aprirsi più serenamente alle nuove prospettive di crescita eco-compatibile promosse dai promotori dei progetti sul terreno.Downloads
Published
2014-05-02