V CONGRESSO DEL COORDINAMENTO UNIVERSITARIO PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO (CUCS)

Authors

  • Guido Sali
  • Emanuela Colombo

DOI:

https://doi.org/10.13135/2531-8772/3656

Abstract

La cooperazione allo sviluppo oggi è chiamata a rispondere a nuove emergenze derivanti dai tanti mutamenti degli assetti sociali, politici e ambientali sulle comunitàin molte parti del mondo con particolare riferimento alle aree fragili.

La cooperazione deve essere sempre più strumento valoriale della politica di un paese. Più cooperazione per combattere la povertà, ma anche per perseguire la pace, per garantire lo sviluppo, per governare in modo sano ed equo le migrazioni.

Le frontiere della cooperazione si estendono a nuovi orizzonti e diventa quanto mai indispensabile sistematizzare l’azione facendo sì che gli attori coinvolti, dalle istituzioni pubbliche al mondo delle imprese, dalla società civile al sistema universitario trovino linguaggi comuni e strumenti condivisi idonei a elaborare politiche e azioni efficaci ad affrontare vecchie e nuove povertà, crescenti instabilità, inaspettati bisogni sociali.

Alcune Università Italiane, in sinergia con la CRUI e la DGCS del MAECI hanno avviato d  tempo una riflessione sul ruolo della formazione e della ricerca nello sviluppo. Riflessione che ha trovato risposte a livello nazionale nella Legge 125 dell’Agosto 2014 e a livello internazionale nell’Agenda 2030 che riconosce il mondo accademico come un attore chiave nello sviluppo

Questo il cuore del dibattito che si è svolto a Milano in occasione del V Congresso Nazionale del CUCS il Coordinamento Universitario per la Cooperazione e lo Sviluppo organizzato e ospitato dall’Università degli Studi e il Politecnico di Milano.

Published

2019-09-19