N. 1 (2016): RIPENSARE LA SICUREZZA GUARDANDO AL CONFLITTO

Il conflitto è l’attività umana che investe più profondamente di qualunque altra le molteplici dimensioni dell’esistenza di chi vi è coinvolto: dalle idee di sé e dell’altro, all’integrità fisica e morale, passando per la disponibilità delle risorse essenziali alla sopravvivenza e dello spazio fisico necessario a renderla materialmente accettabile. Il modo e la misura in cui ciascuna di queste è toccata finisce, a sua volta, per influenzare la dinamica del conflitto.
La riflessione più immediatamente accessibile al pubblico italiano su questo fenomeno richiama tuttavia l’attenzione principalmente su due aspetti: il commercio delle armi e le azioni compiute dai governi – direttamente coinvolti o terzi – nello sforzo di soffocarlo, contenerlo, superarlo. Per quanto importanti, questi elementi costituiscono soltanto una parte del quadro che non ne può rendere l’insieme.

Human Security (HS) si propone di favorire una migliore comprensione del conflitto adottando la prospettiva della sicurezza umana. La human security richiama infatti l’attenzione sul ruolo giocato dagli individui e dalle strutture sociali in cui essi vivono e operano: fattori oggi posti al centro della loro riflessione anche dagli attori tradizionalmente più interessati, i militari, attraverso il concetto di human terrain.

L’intento di HS è fornire ai suoi interlocutori – professionisti esperti o semplici interessati – una lettura dei conflitti contemporanei che permetta di coglierne genesi, sviluppi e prospettive di trasformazione, nella logica appunto della conflict transformation. Con rigore, ma con uno stile chiaro, asciutto e puntuale, HS propone i risultati della miglior ricerca prodotta in questo campo a livello nazionale e internazionale, curando in particolare le indicazioni di policy.

 

Il PDF completo del numero è disponibile sul sito del Torino World Affairs Institute (T.wai)

Pubblicato: 2019-07-24