Epigrafe tardo-ellenistica inedita da Halaesa Archonidea: un nuovo esempio di ‘locazione’ fondiaria dall’Occidente greco

Autor/innen

  • Emiliano Arena

DOI:

https://doi.org/10.13135/2039-4985/4175

Abstract

Si presenta qui l’editio princeps di un’epigrafe tardo-ellenistica proveniente dal sito di Halaesa Archonidea (Tusa, prov. ME). Lo scarno testo superstite, disposto su due colonne, e riferibile su base paleografica al tardo II - inizio I sec. a.C., sembra attribuibile a un contratto di misthosis fondiaria, che a oggi parrebbe essere il secondo esempio dall’Occidente greco dopo le Tavole di Heraklea. Alcuni passaggi chiave dell’epigrafe in particolare lasciano identificare il documento con un ‘contratto minuto’ (col. A, l. 15: κ̣αὶ ἃ παρέ[λ]αβον), che a sua volta faceva riferimento a delle syngraphai (coll. A ll. 8-9; col. B, ll. 3-4: κατὰ τ]ὰς συγγραφάς), da interpretarsi probabilmente con un più generale “contratto quadro” alesino. Il testo conserva altresì alcune peculiarità linguistiche (l’hapax epigrafico μισθάριον, col. A, l. 11; due casi di imperativo eolico, col. A, ll. 13-14: ἐχόντον, ἀποδόντον) e tracce di un inedito sistema numerale acrofonico locale (col. B, l. 2). Ma soprattutto il documento, benché certamente da esse distinto, potrebbe essere in qualche misura connesso con le celebri Tabulae Halaesinae (IG XIV 352 + SEG IV 45), che all’incirca nello stesso periodo (tardo II - inizio I sec. a.C.) descrivevano dettagliatamente alcune decine di lotti demaniali (klaroi) destinati dalla polis di Halaesa all’affitto.

 

This paper offers the editio princeps of one late Hellenistic Greek inscription from Halaesa Archonidea (Tusa, Prov. ME). The meagre text preserved, arranged in two columns and dated on paleographic grounds to the late II cent. B.C., can be attributed to one land misthosis contract, this being presumably the second example after the “Herakleia Tables” in the whole Greek West. Some key points make us recognize the present document as a detailed lease contract, which, in turn, referred to some syngraphai (coll. A l. 8-9; col. B, ll. 3-4: κατὰ τ]ὰς συγγραφάς), to be explained with one separate Halaesine standard contract. The text retains also some unique linguistic features (col. A, l.11: the epigraphic hapax μισθάριον, two occurrences of the rare Aeolic imperative, col. A l. 13: ἐχόντον, l. 14: ἀποδόντον) and some clues (col. B, l. 2) of one until now unknown local acrophonic numeral system. But above all, although different, the document could be somehow related to the well-known Tabulae Halaesinae (IG XIV 352 + SEG IV 45), which roughly in II-I cent. B.C. described in detail more than thirty-six public plots of land (klaroi), intended to be leased by the polis of Halaesa.

Veröffentlicht

2020-02-04

Ausgabe

Rubrik

Saggi