Xenophon and the Tradition on the Strategoi in Fourth-Century Athens

Autori

  • Elisabetta Bianco Università degli Studi di Torino

DOI:

https://doi.org/10.13135/2039-4985/80

Abstract

After studying  individual careers and traditions concerning the  most important Athenian strategoi of the Fourth century B.C. (in particular Chabrias, Iphicrates, Timotheus and Chares), the aim of this paper is to offer now an overview of Xenophon’s interpretations. The attitude of the historian, in fact, is very interesting and seems to be included in a general will to minimize the new Athenian hegemony and to ascribe its successes to the Spartan crisis, omitting or only mentioning some of the main political and military events of the Athenian history in these years and often obliterating its prominent personalities. However, even though Xenophon shows little interest in Conon, Callistratus or Chabrias (whose enterprises are systematically neglected), we can detect a more positive attention to Timotheus and even to Chares (usually so disparaged), till the amazing involvement in Iphicrates’ personality, about whom Xenophontic praises are famous. In this paper, therefore, we will analyze if and to what extent Xenophon contributes to a correct reconstruction of the activities of these strategoi, by comparison with other surviving traditions and trying to understand his different attitudes.

Dopo lo studio delle singole carriere e tradizioni riguardanti i più grandi strateghi ateniesi del IV secolo a.C. (in particolare Cabria, Ificrate, Timoteo e Carete), si intende ora fornire uno sguardo di insieme sulle interpretazioni offerte da Senofonte. L’atteggiamento dello storico nei loro confronti è infatti molto interessante e sembra rientrare nel quadro di una generica volontà di minimizzare la nuova egemonia ateniese e di attribuirne i successi alla crisi spartana, omettendo o solo accennando ad alcuni dei principali fatti politici e militari della storia ateniese di questi anni e obliterandone spesso i suoi principali esponenti. Eppure, accanto allo scarso interesse mostrato da Senofonte nei confronti di Conone, Callistrato o Cabria (le cui imprese sono sistematicamente sminuite), si assiste a un più positivo atteggiamento riguardo a Timoteo e perfino a Carete (solitamente invece disprezzato), fino ad arrivare ad uno stupefacente coinvolgimento nel personaggio di Ificrate, su cui sono celebri le lodi dello storico. Si cercherà dunque di analizzare se e quanto Senofonte abbia contribuito a ricostruire correttamente il quadro delle attività di questi strateghi, confrontandolo con le altre tradizioni e cercando i possibili motivi delle differenze nel suo atteggiamento.

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Pubblicato

2012-02-02

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