Epigraphical space and imperial power in Athens. Altars and statue bases for Augustus and the imperial family
DOI:
https://doi.org/10.13135/2039-4985/7864Abstract
In questo articolo si analizzano i modi in cui gli spazi pubblici di Atene vengono utilizzati
per esprimere il potere imperiale. L’obiettivo è quello di fornire un quadro completo e
aggiornato della documentazione, finora priva di organicità, al fine di ricostruire una tendenza
generale del fenomeno e i significati politici del programma augusteo ad Atene.
Concentrarsi sugli altari e sulle basi delle statue, spesso confuse tra i reperti archeologici
ateniesi, è sicuramente il miglior punto di partenza per capire in che senso si possa parlare
di ‘culto imperiale’ ad Atene. Gli altari e le basi delle statue comunicano, per loro natura,
con l’osservatore che si muove ogni giorno in uno ‘spazio allusivo’. Le iscrizioni poste sui
supporti forniscono un ulteriore elemento in questo processo comunicativo. Il luogo preferito
per erigere le basi delle statue era, non a caso, l’Acropoli (ma dovremmo aggiungere
anche la base della statua equestre di Lucio Cesare sopra l’ingresso del Portale Ovest
dell’Agorà Romana e la dedica a Tiberio del pilastro di fronte alla Stoa di Attalo), mentre
gli altari imperiali sembrano essere distribuiti in modo meno selettivo, essendo stati principalmente
ritrovati nell’area dell’Odeion, dell’Eleusinion e attorno all’Agorà Romana.
Anche se, nella maggior parte dei casi, essi non si trovavano in situ, è comunque possibile
identificare aree particolari in cui la ‘presenza imperiale’ era predominante. Questo studio
intende dare un contributo utile alla comprensione del paesaggio urbano ateniese al tempo
di Augusto, il quale certamente attuò una ben pianificata politica dinastica finalizzata a
trasformare lo spazio pubblico in un significativo palcoscenico su cui esibire e promuovere
la nuova autorità di Roma.
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