L’edizione dell’erma di Menandro e il ritorno a Ligorio e a Orsini
DOI:
https://doi.org/10.13135/2039-4985/2605Abstract
Tra le epigrafi greche conservate in Piemonte un documento, in particolare, si segnala per la sua lunga storia di mobilità e di collezionismo che risale già al XVI secolo. Di provenienza romana e databile all’età imperiale, un’erma di Menandro giunse infatti a far parte delle collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia: essa presenta un lungo testo epigrafico di cui l’autore fornisce qui l’edizione critica e il commento testuale. Il lavoro presenta l’obiettivo dichiarato di sottolineare l’urgenza dell’autopsia al fine di stabilire un’attendibile comprensione testuale e al fine di evitare inutili esercizi filologici. Il contributo costituisce inoltre il completamento di un precedente lavoro, già dedicato dall’autore all’esegesi storica del manufatto.
Among the Greek inscriptions of the Piedmont area, a document, in particular, is outstanding for its long history of mobility that dates back to the sixteenth century. Originally found in Rome and datable to the imperial age, a Menander herm came to be part of the collections of Carlo Emanuele 1st of Savoy: it presents a long epigraphic text of which the author provides here the critical edition and the textual commentary. The work presents the declared goal of underlining the urgency of the autopsy in order to establish a reliable textual comprehension and to avoid unnecessary philological exercises. This paper also aims to complete a previous work, that the author already dedicated to the historical exegesis of the inscription.
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