Constructing Europe in history textbooks. An analysis of the discourse on World War I and World War II
DOI:
https://doi.org/10.13135/2611-853X/4521Abstract
This article deals with the construction of a common European memory by means of the discourse of history textbooks in France and Germany. The analysis is conducted from a linguistic point of view within the framework of Cross-Cultural Discourse Analysis and is based on a data set comprising the chapters on World War I and World War II in 14 recent books for 14- to 15-year-old students. The aim of contrastive discourse analysis is the comparison of “discursive cultures” – that is what can/cannot/must/need not be said in a specific community and discourse genre about a specific social object and how it can/cannot be said – by means of verbal productions from the communities under scrutiny.
A series of discursive operations designed to either perpetuate a national memory or go beyond traditional historiographical and didactic nationalism are highlighted: generalization, foregrounding or backgrounding of social actors and actions (van Leeuwen), comparison, enunciative positioning, etc. The author pays particular attention to what remains (virtually) unsaid and thus to discursive procedures that are not necessarily conscious rather than to explicit efforts of memory creation.
Highlighting the differences between French and German textbooks as well as between representations of World War I versus World War II, the contribution points out that textbooks not only insist either on European or national memory, but also promote European integration either through the erasure of differences or the construction of sameness or even of “equal otherness”. Finally the author follows Mouffe’s distinction between “antagonistic”, “cosmopolitan” and “agonistic” politics in order to characterize different subsets of the analyzed data by means of the corresponding “memory modes” established by Bull and Hansen.
Keywords: history textbooks, World War I, World War II, discourse analysis, memory modes
Questo articolo intende esaminare, dal punto di vista linguistico, se e in quale modo attraverso la narrativa dei manuali scolastici di storia in Francia e Germania, venga costruita una memoria europea. Più precisamente, sono paragonati, nel quadro teorico e metodologico dell’analisi contrastiva del discorso, i capitoli che riguardano la Prima e la Seconda Guerra Mondiale in 14 manuali recenti per degli allievi dai 14 ai 15 anni. L’obiettivo dell’analisi contrastiva del discorso è il confronto di “culture discorsive” – cioè quello che si può/deve dire o meno e in che modo, in una comunità e in un genere discorsivo su un determinato oggetto sociale – tramite le produzioni verbali che vi hanno luogo.
Si intende quindi far emergere i diversi processi di superamento del nazionalismo storiografico e didattico o, diversamente, di perpetuazione di una memoria nazionale: generalizzazione, messa in evidenza oppure sullo sfondo di attori e di azioni sociali (van Leeuwen), paragoni, posizionamenti enunciativi, ecc. Anziché ai tentativi espliciti di creazione di una memoria europea, si presta particolare attenzione alla sua costruzione più o meno inconsapevole tramite ciò che rimane non detto oppure “poco detto”.
In conclusione, si intende insistere sulle differenze fra i manuali francesi e tedeschi nonché sulle differenze fra la rappresentazione della Prima e della Seconda Guerra e vengono paragonate le rispettive modalità di memoria europea che sembrano essere preferite: la cancellazione delle differenze, la costruzione di una somiglianza oppure di un’“alterità nell’uguaglianza”. Seguendo Chantal Mouffe, si può supporre, infatti, che nel loro desiderio di creare una memoria europea gli autori di manuali scolastici adottino una prospettiva a volte “cosmopolita”, a volte “agonistica” o anche “antagonistica”.
Parole chiave: manuali scolastici di storia, Prima Guerra Mondiale, Seconda Guerra Mondiale, analisi del discorso, modalità di memoria