The Russia of Yeltsin Looks to Europe

Authors

  • Elena Dundovich Università di Pisa

DOI:

https://doi.org/10.13135/2611-853X/3497

Keywords:

Russia, Yeltsin, Primakov, Kozyrev, European Union

Abstract

As never before since the days of the October Revolution, Russia underwent radical and profound transformations between 1991 and the beginning of the second decade of the 2000s, both from the point of view of domestic politics and that of its international projection. In this respect, Yeltsin decided to continue the “new course” inaugurated by Gorbachev aimed at improving relations with the USA and Europe. In doing so, a major role was played by the will of the oligarchs who wanted to have close relations with the West in order to obtain financing and new opportunities for profit. Between 1991 and 1996, with Andrey Kozyrev as Minister of Foreign Affairs, the pro-Western policy of the Federation expressed itself ith greater conviction until approval of the enlargement of the EU to Central and Eastern European countries. It was not so much for this reason that relations began to enter a period of crisis as the decision to expand NATO in that direction, a choice that aroused harsh criticism in a large part of Russian public opinion and brought Yevgeny Primakov, promoter of a less Western-centred policy, to the fore as the new foreign minister.

Come mai prima dei tempi della Rivoluzione d’Ottobre, la Russia ha subito trasformazioni radicali e profonde tra il 1991 e l’inizio della seconda decade degli anni 2000, sia dal punto di vista della politica interna che della sua proiezione internazionale. A questo riguardo, Eltsin ha deciso di continuare il “nuovo corso” inaugurato da Gorbaciov al fine di migliorare i rapporti con gli Stati Uniti e l’Europa. In tal modo, un ruolo importante è stato svolto dalla volontà degli oligarchi per avere stretti rapporti con l’Occidente al fine di ottenere finanziamenti e nuove opportunità di profitto. Tra il 1991 e il 1996, con Andreij Kozyrev
quale ministro degli Affari esteri, la politica filo-occidentale della Federazione si è espressa con maggiore convinzione fino all’approvazione dell’allargamento dell’UE ai paesi dell’Europa centrale e orientale. Non era tanto per questa ragione che le relazioni iniziarono ad entrare in un periodo di crisi come la decisione di espandere la NATO in quella direzione, una scelta che suscitò aspre critiche in gran parte dell’opinione pubblica russa e portò Evgenij Primakov, promotore di un Politica centrata sull’occidente, in primo piano come nuovo ministro degli Esteri.

Parole chiave: Russia, Yeltsin, Primakov, Kozyrev, Unione Europea

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Published

2019-12-31

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Articles