Through Military Force if Necessary: US Notes on 'Fears' in Eastern Europe in the Carter Years, 1977-80
DOI:
https://doi.org/10.13135/2611-853X/3387Keywords:
Fear, Eastern Europe, US foreign policy, Soviet Union, Cold War,Abstract
The article displays some nuances of ‘fear’ in Eastern Europe traceable in US diplomatic correspondence and key decision-making documents produced during the presidency of Jimmy Carter, 1977-81. Washington’s view of the region and its countries – including the German Democratic Republic (GDR), Poland, Czechoslovakia, Hungary, Romania, Bulgaria, Yugoslavia and Albania – is observed against the backdrop of relations between the United States and the Soviet Union in a phase of the Cold War heavily marked by the invasion of Afghanistan and by the ongoing threat of Soviet use of military force to restore Moscow’s full control over its Eastern European bloc.
Ricorrendo alla corrispondenza diplomatica e ad altri documenti rilevanti per l’interpretazione del processo decisionale statunitense, l’articolo ricostruisce alcune sfumature di ‘paura’ diffuse in Europa Orientale durante la presidenza di Jimmy Carter tra il 1977 e il 1981. Si osserva il punto di vista di Washington sulla regione nel suo complesso e su alcuni Paesi - in particolare, la Repubblica democratica tedesca (Rdt), la Polonia, la Cecoslovacchia, l’Ungheria, la Romania, la Bulgaria, la Jugoslavia e l’Albania - sullo sfondo delle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, in una fase della guerra fredda segnata in profondità dall’invasione dell’Afghanistan e dalla minaccia permanente dell’uso della forza militare da parte di Mosca per recuperare il pieno controllo del suo blocco in Europa orientale.
Parole chiave: Paura, Europa orientale, politica estera statunitense, Unione Sovietica, guerra fredda