Homophobia and Logophobia. Construing Homosexuality in European Public Discourse

Authors

  • Federico Sabatini University of Turin

DOI:

https://doi.org/10.13135/2611-853X/2919

Keywords:

homophobia, logophobia, cinema, museum, discourse, omofobia, logofobia, museo, discorso

Abstract

Through discourse analysis informed by a constructionist perspective, the present essay focuses on texts that may make logo-homophobia pervasive, fostering (heterosexual) “in-group solidarity” and/or “out-group marginalization” (Duszak 2002). To this purpose, it investigates fear across the double interrelated axis of homophobia and logophobia, i.e. the fear of speaking of homosexuality in several socio-cultural contexts, e.g. museum texts, film and dubbing, web communication, journalism and political discourse. After showing the alarming data from the “LGBT Survey” carried out by FRA (European Union Agency for Fundamental Rights) in 2012, the paper outlines recent instances of overt verbal homophobia in Britain that may have affected the public opinion on the topic. Concurrently, there are significant instances of covert verbal homophobia — connecting to the Foucaldian notion of logophobia — that seem to perpetuate LGBT stereotypes, especially through euphemisms or censoring. The case studies analysed draw on two macro-discourses, i.e. film language/film marketing and museum language/museum practices. Those are part of the overall contemporary media discourse on homosexuality and homophobia and seem particularly relevant given the direct relationship they are able to establish with their audiences, thus potentially influencing their mind-frames and socio-cognitive attitudes.

Key Words: homophobia, logophobia, cinema, museum, discourse

Riassunto
Adottando la metodologia dell’analisi del discorso con una prospettiva costruzionista, l’articolo affronta una serie di testi che possono potenzialmente accrescere la pervasività della logoomofobia, rafforzando la coesione all’interno dei nuclei eterosessuali o la marginalizzazione di quelli omosessuali (Duszak 2002). Partendo da tali premesse, si analizzerà il concetto di paura e più precisamente la paura che può svilupparsi lungo il doppio asse di omofobia e logofobia nel discorso sull’omosessualità in svariati contesti socio-culturali europei (web, giornalismo, discorso politico, cinema, testi museali). Alla luce dei dati allarmanti presenti nel sondaggio “LGBT” condotto dal FRA (European Union Agency for Fundamental Rights) nel 2012, l’articolo propone una panoramica di casi recenti di omofobia verbale “esplicita” che ricorrono nel discorso politico inglese, i quali dimostrano di avere influenzato l’opinione pubblica sul tema. In seguito, ci si sofferma su esempi significativi di omofobia verbale “non esplicita” — in stretta relazione con la concezione foucaltiana di logofobia — che sembrano perpetuare gli stereotipi LGBT, in particolare attraverso l’uso di metafore, eufemismi e disfemismi. I casi studio qui affrontati derivano da due macrodiscorsi, quello del linguaggio e del marketing cinematografici e quello del linguaggio e delle pratiche museali. Entrambi rientrano nella macrocategoria del discorso pubblico intorno all’omosessualità e all’omofobia e si dimostrano particolarmente rilevanti a causa della relazione diretta che instaurano con i loro pubblici, influenzandone potenzialmente le mind-frame e gli atteggiamenti cognitivi.

Parole chiave: omofobia, logofobia, cinema, museo, discorso

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Published

2019-01-01

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Articles