Understanding otherness through the prism of EU cultural policy: a case study

Authors

  • Dario Verderame University of Salerno

DOI:

https://doi.org/10.13135/2611-853X/2912

Keywords:

EU Cultural Policy, Festival of Europe, Cultural diversity, Fear of the Otherness, Transnationalism, Cosmopolitanism, Politiche culturali dell’Unione Europea, Festival d’Europa, Diversità culturale, Paura dell’altro, Transnazionalismo, Cosmopolitismo

Abstract

By carrying out a case study on EU cultural policy, the aim of this paper is to explore the possible ways of addressing and supposedly solving diversity-fear issues at both EU and local level. EU cultural policy, which is far from being a coherent policy domain, contains three main forms — essentialist, transnational, and cosmopolitan — through which cultural diversity issues and the fear of otherness have been addressed over time. I will reconstruct and analyze these modalities by carrying out a case study: the Festival of Europe (Festival d’Europa), which is a biennial event held in Florence during the month of May. I will focus on two topics: the origins of the Festival of Europe and the ideas of culture performed by local actors during the 2015 edition of the Festival. I intend to discuss how the EU and local institutions have directly or indirectly moulded the idea of cultural diversity from a top-down perspective. This analysis is complemented by a bottom-up perspective that analyses whether and in what way cultural actors have, consciously or unconsciously, recycled institutional discourses or developed new strategies of representing the issue of understanding "otherness” through the prisms of Europe and culture.


Keywords: EU Cultural Policy, Festival of Europe, Cultural diversity, Fear of the Otherness, Transnationalism, Cosmopolitanism

 

Riassunto

Attraverso un caso di studio sulla politica culturale dell’UE, l’obiettivo dell’articolo è esplorare i possibili modi per affrontare e presumibilmente risolvere la “paura della diversità”, sia a livello europeo che locale. La politica culturale dell’Unione europea, che è ben lungi dall’essere un dominio politico coerente, contiene tre forme principali — essenzialista, transnazionale e cosmopolita — attraverso le quali, nel tempo, il “problema” della diversità e la paura dell’alterità sono stati affrontati. Il presente articolo ricostruisce e analizza queste modalità attraverso un caso studio: il Festival d’Europa, un evento biennale che si tiene a Firenze nel mese di maggio. In particolare, vengono affrontati due temi: le origini del Festival dell’Europa e le idee di cultura messe in scena dagli attori locali durante l’edizione 2015 del Festival. Viene discusso come l’Unione europea e le istituzioni locali abbiano direttamente o indirettamente influenzato il modo di concepire il tema della diversità culturale, da una prospettiva dall’alto verso il basso. L’analisi è completata da una prospettiva dal basso verso l’alto che analizza se e in che modo gli attori culturali hanno, consapevolmente o inconsapevolmente, riutilizzato i discorsi istituzionali o sviluppato nuove strategie per rappresentare il problema della “comprensione dell’alterità” attraverso i prismi dell’Europa e della cultura.


Parole chiave: Politiche culturali dell’Unione Europea, Festival d’Europa, Diversità culturale, Paura dell’altro, Transnazionalismo, Cosmopolitismo

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Published

2019-01-01

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Section

Articles