Gli animali come “soggetti - oggetti”: dell’inadeguatezza delle norme

Autori

  • Diana Cerini

DOI:

https://doi.org/10.13135/1128-322X/6152

Parole chiave:

animal law, comparative law, biology

Abstract

Parlare di animali (non umani) e diritto è sempre più frequente, in Italia ed altrove. Si moltiplicano le pubblicazioni scientifiche dedicate, si attivano cattedre di insegnamento universitario di animal law-droit animalier nei percorsi di formazione giuridica (non ancora in Italia!), vi sono giornate di studio organizzate da circoli accademici ma anche da ordini professionali, ben consapevoli del peso che nella litigation hanno, oggi, le controversie legate agli animali. In questo quadro, il diritto italiano presenta alcune evidenti incoerenze rispetto alla qualificazione civilistica degli animali; ciò dipende principalmente dalla tassonomia codicistica che – nell’alternativa tra soggetti/oggetti di diritto – colloca gli animali tra gli “altri beni” in virtù dell’impostazione dicotomica beni mobili/immobili riassunta nell’art. 812 CC.

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Pubblicato

2021-10-24