Nuovo CFP: "I danni da pandemia"

2022-02-14

Presentazione

 

La Rivista The Cardozo Electronic Law Bulletin e il Direttore Prof. Pier Giuseppe Monateri sono lieti di annunciare alla comunità delle studiose e degli studiosi l’apertura di una call for papers sul tema “I danni da Pandemia”.

 

L’obiettivo di questa call sarà quello di contribuire alla riflessione sulla condizione sanitaria attuale e sulle rilevanti ricadute che si sono prodotte sui sistemi giuridici nazionali e internazionali.

 

Molti profili – normativi e non solo – sono stati invero toccati dal periodo pandemico. Prima fra tutte la questione dell’emergenza, che si pone come questione del verificarsi di situazioni inattese e temporanee di grave turbamento della convivenza civile, siano esse da attribuirsi a calamità naturali (terremoti, uragani, epidemie) o fenomeni politici (guerra, terrorismo, sollevazioni). Nello stato di emergenza ciò che conta è appunto l’insorgere di una impossibilità della prosecuzione della vita sociale nelle sue normali condizioni di esistenza.

 

Dal punto di vista del diritto privato (contratti, proprietà, responsabilità civile) l’emergenza si configura specificamente come l’insorgere dell’inatteso, di ciò che nessuna delle parti private poteva prevenire, o, per dirla ancora più tecnicamente, come l’insorgenza di ciò che sarebbe stato troppo costoso per le parti cercare di immaginare e prevenire. Il privato viene a trovarsi dunque in balìa dell’emergenza ed è ciò che deve essere preso in considerazione rispetto ai suoi contratti e alle sue responsabilità.

 

L’insorgere di una emergenza essendo caratterizzata dal suo carattere inatteso, che fa parte della stessa emergenzialità reale, pone, quindi, al di fuori della colpa come previsione. Il singolo operatore non poteva, per definizione, anticipare gli eventi, proprio dato il riconosciuto – dal legislatore stesso – loro carattere eccezionale. Ne consegue, quindi, che l’insorgenza di una situazione di eccezionalità sociale sfugge alle previsioni che devono portare all’adozione di tutte le misure di sicurezza idonee ad evitare l’insorgere di danni.

 

Tutto ciò deve essere considerato con particolare riferimento non solo al periodo iniziale della pandemia, considerata come evento eccezionale, ma anche, in seguito, con riferimento al suo inatteso, sotto molti aspetti, protrarsi o aggravarsi in periodi successivi.

 

Questi delicati profili devono invero venire adeguatamente considerati specie per il loro introdurci ad un altro, e ancor più delicato argomento: quello della normalizzazione dell’emergenza.

 

Infatti, se è vero che lo stato di emergenza è contrassegnato da imprevedibilità, è altrettanto vero che esso si pone come situazione storica delimitata nel tempo. Insomma, una situazione di emergenza si trasforma in qualcosa di diverso se essa diviene una situazione di normale, sebbene tragica e dolorosa, convivenza sociale. Le cose cambiano quando si stabilizzano, poiché, allora, le situazioni di rischio possono diventare economicamente calcolabili ed anzi devono venire doverosamente calcolate e prese in considerazione, per la necessità di contenimento dei costi sociali connessi alla situazione di calamità pubblica.

 

Come si pone il giurista di fronte a questa sfida inedita e, per l’appunto, imprevedibile? Quali soluzioni trovare al problema pandemico? E con quali meccanismi giuridici si potrà far fronte ai danni, alle responsabilità, e alle conseguenze della pandemia?

 

Di fronte a questi elementi, la comunità delle studiose e degli studiosi deve profondamente interrogarsi per studiare e comprendere le dinamiche che si producono in tali momenti di crisi, o di eccezione appunto, e quali conseguenze giuridiche comporteranno nel prossimo futuro.

 

Tematiche

 

Le proposte dovranno approfondire alcuni profili riconducibili alle seguenti questioni:

  • Pandemia e diritto dei contratti;
  • Il ‘danno pandemico’: profili di responsabilità extracontrattuale;
  • Proprietà e libertà d’impresa;
  • Linguaggio, diritto e aspetti simbolici dell’emergenza.

 

Modalità di invio e caratteristiche dei contributi

 

Gli interessati dovranno inviare, entro il 20 marzo 2022, un abstract del proprio contributo di massimo 1000 caratteri (spazi inclusi) in lingua italiana o inglese. Nella proposta l’Autore dovrà indicare, oltre al cognome e nome, la qualifica accademica o professionale, tutti i contatti utili (telefono, cellulare, e-mail), il titolo del contributo e cinque keywords.

 

Una volta ricevuta l’approvazione della Redazione, il file del proprio contributo dovrà essere trasmesso in formato PDF denominato con il cognome e nome dell’autore. Il contributo dovrà essere formattato secondo lo stile citazionale MLA.

 

Il file andrà inviato inderogabilmente entro il 31 maggio 2022 all’indirizzo e-mail:

celbulletin@gmail.com

 

I contributi finali saranno infine esaminati dal Comitato Scientifico della Rivista e dai revisori anonimi attraverso un processo di peer-review, al termine del quale sarà data notizia all’Autore entro il mese di giugno 2022.