N. 14 (2023): Diritti e visioni. Animali non umani e diritto
La legge e il processo, queste rappresentazioni massime dell’elaborazione sociale umana, laddove dovrebbero prevenirsi e ricomporsi le lacerazioni della comunità nel nome della Giustizia, sono forse i luoghi ove maggiormente il linguaggio umano esplica tutto il suo potere. La legge attribuisce diritti e doveri, la parola nel processo spiega, confuta, difende o accusa.
Nel mondo del diritto, gli animali non umani sono sempre stati afoni. Nel mondo occupato dagli umani, gli animali sono sempre stati trattati alla stregua di res, oggetto di sfruttamento e crudeltà.
In questo numero di Animot abbiamo voluto dare voce ai senza voce, raccogliendo letture e riflessioni che offrono nuove prospettive e paradigmi non antropocentrici.
Le grida soffocate degli animali abusati nei centri di ricerca, i passi felpati dei lupi che finalmente stanno uscendo dal pericolo di estinzione in Europa e per questo si vorrebbero fare uscire anche dalla protezione legislativa, la disperazione degli animali rinchiusi e ammazzati in allevamenti, zoo e macelli, le urla e lacrime degli animali che si levano nei roghi delle foreste, nelle terre alluvionate, nei fiumi morenti: a queste voci inascoltate cerchiamo di dare voce.
Grazie a chi ci leggerà e darà tempo, spazio e ascolto alle voci nostre e degli altri animali.