Sguardi, tracce, alleanze: animali e fantastico in due scrittori ispanoamericani
DOI:
https://doi.org/10.13135/2284-4090/1696Abstract
Lo scopo di questo articolo è quello di verificare se la letteratura fantastica possa rappresentare una via d’accesso all’animalità. Lo studio si divide in due parti: in un primo momento, analizzo la narrativa di Julio Cortázar che, a partire dall’eccentricità e il dislocamento dello sguardo, e da un’attenta lettura di testi filosofici, crea il suo “sentimento del fantastico”, affrontando il tema animale con posizioni che progressivamente s’incontrano con le proposte di Jacques Derrida. Si tratta di un percorso fatto di successivi tentativi di apertura all’animalità, di ipotesi per la costituzione di una zona di vicinanza, che sembrano approdare all’affermazione della dimensione immaginativa. A partire da questa traccia lasciata da Cortázar, gli scrittori ispanoamericani contemporanei del genere fantastico, come trattano il tema animale? Nella seconda parte, prendo quindi in esame la narrativa della scrittrice salvadoregna Claudia Hernández, profondamente influenzata da Cortázar (ma anche assolutamente originale) nel suo modo di utilizzare l’umorismo, l’irruzione del fantastico,
il meraviglioso. Analizzo tre racconti con tre diverse presenze animali: un rinoceronte, un cane e un individuo squamoso.