Treetable
DOI:
https://doi.org/10.13135/2284-4090/1585Abstract
TreeTable (1998-2013) contiene la storia di un ex-“oggetto” nomade – un tavolo, appunto – divenuto site-specific grazie all’alleanza con un Nespolo giapponese (Eriobotrya japonica) incontrato in un giardino. Così l’inquietante Convitato di pietra del Don Giovanni mozartiano si trasforma in ospite permanente eppur cangiante, gioiosamente vegetale ma indubbiamente funzionale, che produce ombra per i commensali e frutti per la marmellata. Durante una cena di mezz’estate, qualcuno ha inteso la sostanza cromatica dei materiali di TreeTable come riflessione sul lavoro di Alberto Burri – il quale invece ha fatto sempre cose abbastanza morte, com’era, con pochissime eccezioni, per l'arte nel Novecento. Altra incredibilmente sofisticata – quindi oziosa – congettura, vorrebbe TreeTable in qualche modo concettualmente legato a due
progetti: “Site Specific Museums” (www.sismus.org) e “GreenUP – a Smart City” (www.CrossingLab.com). Chissà.