Oltre il postmoderno. Libertà positive in "Infinite Jest" di David Foster Wallace e "Underworld" di Don DeLillo

Autori

  • Ugo Panzani Università degli Studi di Torino

DOI:

https://doi.org/10.13135/2281-6658/164

Abstract

Attraverso un'analisi dei protagonisti di "Infinite Jest" ed eventualmente tramite un confronto con i personaggi che compaiono in altre opere narrative pubblicate nel corso dei medesimi anni (tra le quali possono ad esempio figurare "Underworld" di Don DeLillo, "White Teeth" di Zadie Smith e "The Ground Beneath her Feet" di Salman Rushdie), è possibile comprendere in quale modo il romanzo torni ad essere considerato uno strumento di educazione all’Altro, vale a dire – come sosteneva Mikhail Bakhtin – una forma di espressione che sviluppa la consapevolezza di ciò che è esterno al proprio Io.

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Pubblicato

2012-12-30

Fascicolo

Sezione

Focus