Il Teatro anatomico di Bologna Parte III - Dal 1796 al 1930
DOI:
https://doi.org/10.13135/2724-4954/7630Abstract
In questo articolo presenterò i teatri anatomici sorti a Bologna dopo la chiusura dell’Archiginnasio, in un arco di tempo che copre quasi un secolo e mezzo ma molto denso di avvenimenti politici, che hanno inevitabilmente influenzato il progresso della scienza. Nell’introduzione, evidenzierò come l’università abbia faticato a staccarsi dalla sua sede storica, così centrale e amata dai cittadini che premevano per mantenervi almeno le lezioni di anatomia. Gli sforzi non furono sufficienti e le ingerenze francesi e le pressioni da Milano costrinsero la municipalità a spostare le facoltà nella zona nord-est della città. La storia post-Archiginnasio dell’anatomia felsinea si può dividere in tre fasi e, di conseguenza, in tre teatri: il periodo napoleonico (1796-1815) con il teatro anatomico di Giovanni Battista Martinetti nell’ex noviziato di Sant’Ignazio; l’ultimo periodo vaticano (1815-1860) con il teatro di Filippo Antolini in Palazzo Poggi; il periodo post-unitario (1860-1930) con gli anfiteatri anatomici degli istituti di anatomia normale e patologica della nuova via Irnerio.