Risultati preliminari delle indagini scientifiche sul corpo del Beato Antonio da Fano (m. 1435)

Autori

  • Mirko Traversari Consulenza antropologica Diocesi Forlì-Bertinoro
  • Donata Luiselli Università di Bologna, Laboratorio DNA antico
  • Francesco Tei Radiologia, Ospedale Engles Profili, Fabriano
  • Enrico Petrella Radiologia e Medicina Nucleare, P. O. Morgagni-Pierantoni, Forlì
  • Annalisa Biselli Restauro tessile
  • Chantal Milani Odontologia e antropologia forense
  • Gianni D'Altri Ricercatore indipendente
  • Massimo Turla Anatomia patologica, Ospedale San Salvatore, L’Aquila
  • Sonia Ciocca Anatomia patologica, Ospedale San Salvatore, L’Aquila
  • Luca Ventura Università dell’Aquila, Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche

DOI:

https://doi.org/10.13135/2724-4954/6019

Abstract

Il Beato Antonio da Fano era un frate francescano decedu-to nel 1435, dopo essere stato confessore del re d’Aragona Alfonso V e ambasciatore presso la Santa Sede. Il suo cor-po, recentemente rinvenuto nella chiesa di Santa Maria Nuova in Fano, è stato sottoposto ad ispezione esterna, esami radiologici e successive indagini di laboratorio. La mummia, ben conservata e parzialmente scheletrizzata, mostrava evidenza di obesità, aterosclerosi e carie dentale, lasciando ipotizzare una dieta ricca di zuccheri e grassi. L’antropometria indicava un’altezza di 168 cm. Lo studio ergo-nomico mostrava un impegno moderato e simmetrico degli arti inferiori con un carico assai minore del distretto superiore. I rari processi artrosici riguardavano la colonna toracica e lombare. La cavità cranica conteneva materiale amorfo, resti ossei di roditori e frammenti di tessili relativi alla prima sepoltura. La ricostruzione facciale è stata effet-tuata mediante tomografia computerizzata.

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Pubblicato

2021-09-03

Fascicolo

Sezione

Paleopatologia