Il chirurgo Benedetto Schiassi e la prima anestesia spinale in Italia (1899)

Autori

  • Andrea Gentili Ospedale Villa Laura, Bologna
  • Leonardo Arrighi Società Medica e Chirurgica Bologna
  • Roberto Spisni Università di Pisa
  • Stefano Arieti Università di Bologna
  • Elisabetta Baccarini Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Budrio

DOI:

https://doi.org/10.13135/2724-4954/11089

Parole chiave:

anestesia spinale, Benedetto Schiassi, cocaina, anestetici locali, anestesia loco-regionale

Abstract

Recenti ricerche hanno permesso di identificare che è stato il chirurgo Benedetto Schiassi, conosciuto per l’intervento chirurgico di vagotomia nell’ulcera peptica, ad eseguire la prima anestesia spinale in Italia il 27 dicembre 1899, presso l’Ospedale Umberto e Margherita di Budrio, sua città natale. Quattro sue pubblicazioni e la documentazione dell’archivio dell’Ospedale di Budrio attestano l’esecuzione dell’intervento chirurgico con tale tipo di anestesia. Fu effettuato d’urgenza ad un paziente di settant’anni, affetto da gangrena del piede destro, per eseguire l’amputazione della gamba. Lo stato clinico del paziente era caratterizzato da arteriosclerosi diffusa, dilatazione del ventricolo sinistro e aritmia. Le sue condizioni cliniche generali erano talmente compromesse che il chirurgo considerava estremamente rischioso praticare l’anestesia generale, all’epoca eseguita con etere o cloroformio somministrati per via inalatoria e gravata di elevata mortalità, se effettuata su pazienti critici. Il farmaco utilizzato fu la cocaina, considerata la progenitrice di tutti gli anestetici locali. Non sono stati recuperati in letteratura documenti, ricerche scientifiche o curricula riguardanti altri chirurghi italiani dell’epoca, ai quali si possa attribuire l’esecuzione di un’anestesia spinale in un periodo precedente a quella eseguita da Schiassi. Riteniamo importante avere ricostruito la paternità di questa anestesia in Italia, sottolineando la visione innovativa di Benedetto Schiassi nel comprendere il valore teorico e l’utilità clinica di tale metodica, ancora oggi ampiamente utilizzata, che, in occasione del suo 125° anniversario, merita di essere ricordata

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Pubblicato

2024-09-20

Fascicolo

Sezione

Saggi e studi