https://ojs.unito.it/index.php/jbp/issue/feed Journal of Biomedical Practitioners 2024-06-11T10:06:04+02:00 Comitato di redazione/Editorial Team JBP@unito.it Open Journal Systems <p class="Standard"><em>JBP – Journal of biomedical practitioners</em>, è una rivista peer reviewed, a carattere tecnico-scientifico-professionale rivolta alle professioni dell’area biomedica.</p> <p><em>JBP</em> vuole essere un “luogo” di incontro e di scambio di esperienze fra professionisti che svolgono la propria attività in tutti gli ambiti delle Scienze Biomediche con finalità assistenziali, diagnostico-terapeutiche, riabilitative e di prevenzione, sia in ambito della ricerca di base che in quella clinica.</p> <p>Per questo, la rivista nasce Open Access, per poter essere letta da tutti, e pubblicherà articoli in lingua italiana e, ove possibile, anche in lingua inglese, per favorire la comunicazione, l’integrazione e la cooperazione fra le diverse professioni.</p> <p><strong><a href="https://www.ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/6368/5441">Open Science ed editoria scientifica Open Access: un binomio ormai inderogabile. Analisi dei primi 4 anni di attività di JBP </a></strong></p> <p class="Standard">Alla rivista scientifica è associata una sezione <em>Libreria</em> dedicata alla pubblicazione di manuali e monografie, sempre aperti a tutti, nella convinzione che la crescita culturale e professionale contribuisca all'arricchimento dei saperi con conseguente miglioramento delle prestazioni svolte dai professionisti, a tutto vantaggio dei cittadini.</p> <p>È possibile <a href="/index.php/jbp/user/register" target="_blank" rel="noopener">registrarsi alla Rivista</a> gratuitamente come autori (per proporre la pubblicazione di articoli originali), come lettori (per essere informati ogni qualvolta sarà pubblicato un nuovo numero) o in entrambi i ruoli.</p> <p>PRIMA DI INSERIRE LA PROPOSTA DI PUBBLICAZIONE, SI SUGGERISCE DI LEGGERE CON ATTENZIONE:</p> <ul> <li class="show"><a href="http://consultatsrm.altervista.org/wp-content/uploads/2022/01/NORME-EDITORIALI-E-LINEE-GUIDA-PER-GLI-AUTORI.pdf" target="_blank" rel="noopener">LINEE GUIDA PER GLI AUTORI</a></li> <li class="show"><a href="https://www.ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/5459/4854">Come scrivere un articolo originale - o una tesi sperimentale - nell’ambito della ricerca scientifica </a></li> <li class="show"><a href="https://www.ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/5460/4855">Come scrivere un Case Report nell’ambito medico - sanitario </a></li> <li class="show"><a href="https://www.ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/5462/4856">Guida pratica alla stesura di una metanalisi clinica </a></li> <li class="show"> <p><a href="https://www.ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/5941/5187">La revisione di un articolo scientifico: luci e ombre</a></p> </li> </ul> <p>JBP, coerentemente con le finalità dichiarate e per consentire l’accesso ai contenuti della rivista a tutti, utilizza per la pubblicazione degli articoli&nbsp;<a href="http://www.easyreading.it/it/" target="_blank" rel="noopener">EasyReading®font</a>&nbsp;come “…<em>valido strumento compensativo per i lettori con dislessia e font facilitante per tutte le categorie di lettori”</em><strong><em>. </em></strong>Si ringrazia la<em>&nbsp;Easyreading Multimedia S.r.l. </em>per la disponibilità e l'autorizzazione all'utilizzo del font.</p> <p>Sostengono e promuovono il progetto editoriale della Rivista scientifica JBP:</p> <p><a href="https://www.tsrm-pstrp.org/" target="_blank" rel="noopener">Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione - FNO TSRM-PSTRP</a></p> <p><a href="http://www.neuroscienze.unito.it/do/home.pl" target="_blank" rel="noopener">Dipartimento di Neuroscienze "Rita Levi Montalcini" - Università degli Studi di Torino</a></p> <p>Altri sostenitori e patrocini: <a href="http://www.ojs.unito.it/index.php/jbp/sponsors">Sponsor della rivista</a></p> https://ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/10241 Noi refertiamo così… voi? Guida rapida per la valutazione sonologica della stenosi carotidea. 2024-06-10T10:07:22+02:00 Giovanni Malferrari giovannimalferrari58@gmail.com Andrea Zini jbp@unito.it Giorgia Arnone jbp@unito.it Ludovica Migliaccio jbp@unito.it Matteo Paolucci jbp@unito.it Giorgia Gentile jbp@unito.it Mariateresa Lefemine jbp@unito.it Franco Accorsi jbp@unito.it Attilia Maria Pizzini jbp@unito.it Mauro Silingardi jbp@unito.it Nicola Carraro jbp@unito.it Vittoria Maria Sarra jbp@unito.it Giorgio Meneghetti jbp@unito.it Claudio Baracchini jbp@unito.it Giuseppe Pistollato jbp@unito.it Patrizio Prati jbp@unito.it Luciano Paolo Marchionno jbp@unito.it Daniela Monaco jbp@unito.it Maria Vittoria De Angelis jbp@unito.it Chiara Vincenzi jbp@unito.it Simone Quintana jbp@unito.it Amedeo Bianchini jbp@unito.it Giuseppe Pulito jbp@unito.it Donatella Mastria jbp@unito.it Francesco Paolo Sellitti francescopaolo.sellitti@unito.it Fabrizio Calliada jbp@unito.it Domenico Laterza jbp@unito.it Lorenzo Coppo jbp@unito.it Daniela Mastroiacovo jbp@unito.it Francesco Prada jbp@unito.it Sabrina Rossi jbp@unito.it Cristiano Azzini jbp@unito.it Nicola Merli jbp@unito.it Maura Pugliatti jbp@unito.it Francesco Ciccirillo jbp@unito.it Antonio Siniscalchi jbp@unito.it Enzo Sanzaro jbp@unito.it Fabio Melis jbp@unito.it Michele Pacilli jbp@unito.it Vincenzo Inchingolo v.inchingolo@gmail.com <p>Da oltre quarant’anni si utilizzano gli ultrasuoni per rilevare una placca carotidea e per seguire nel tempo la sua evoluzione. I protocolli terapeutici hanno ridotto enormemente il suo impatto sulla salute delle persone ma la scelta fra terapia medica e chirurgica si fonda su una valutazione clinica e strumentale che è solo apparentemente semplice.</p> <p>Nei referti di un esame ultrasonografico riportiamo il più delle volte delle percentuali di stenosi, a volte puntuali, a volte in termini di range oppure ci esprimiamo con aggettivi che descrivono la gravità della stenosi ma spesso ci facciamo confondere dai numeri e dalle differenti modalità di calcolo del range di stenosi ed è indubbio che, a volte, le conclusioni risultano ambigue ed estremamente dipendenti dall’interpretazione dell’operatore.</p> <p>Il problema è che l’angiografia digitale, <em>gold standard</em> diagnostico per la stenosi carotidea, adotta delle metriche non del tutto riproducibili con gli ultrasuoni.</p> <p>Con questo documento vogliamo condividere la ricerca di un linguaggio comune, a partire dal referto dei nostri esami. Noi refertiamo così… voi?</p> 2024-06-10T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2024 https://ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/10280 Competenze avanzate del Professionista Sanitario Esperto: un modello di alta formazione complementare applicato all’ecosonografia vascolare. 2024-06-11T10:06:04+02:00 Francesco Paolo Sellitti francescopaolo.sellitti@unito.it <p>Introduzione</p> <p>Attualmente le indagini di ecosonografia vascolare sono eseguite prevalentemente da un ridotto numero di personale medico: la formazione di una figura professionale tecnico-specialistica dedicata (Sonographer) può contribuire ad ottimizzare i tempi di utilizzo delle apparecchiature, incrementare il numero delle procedure diagnostiche ultrasonografiche e ridurre sensibilmente le liste di attesa.</p> <p>A partire da queste considerazioni, il Legislatore italiano ha avviato un processo di iniziative legislative, finalizzato a qualificare ulteriormente e ad arricchire le competenze delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, tecniche sanitarie, della riabilitazione e della prevenzione, per poter ridurre le liste di attesa in ogni settore della pratica clinica e soddisfare le esigenze di salute dei cittadini.</p> <p>In coerenza con tale finalità, il comma 566 Legge di Stabilità 2015, ha demandato al Governo e alle Regioni, previa concertazione con le rappresentanze scientifiche, professionali e sindacali dei profili sanitari interessati, la definizione di ruoli, le competenze, le&nbsp; relazioni&nbsp; professionali e le responsabilità individuali e di equipe su compiti, funzioni e obiettivi da assegnare alle professioni sanitarie interessate.</p> <p>Materiali e Metodi</p> <p>Per l’istituzione di un Corso di Alta Formazione per l’acquisizione di competenze avanzate, p.e. in “Professionista Sanitario Esperto in Ecosonografia Vascolare”, è necessario individuare criteri comuni per il riconoscimento dell’equivalenza di percorsi formativi complementari regionali: il riferimento comune è costituito da un elenco con breve descrizione di circa 90 master universitari, approvati dall’Osservatorio delle Professione Sanitarie del Miur; fra i Master universitari specialistici elencati per l’acquisizione di competenze avanzate nel “core” pratica clinico-assistenziale, vi è quello interprofessionale denominato “Tecniche di ecografia cardiovascolare” rivolto ai Tecnici di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare e ai Tecnici Sanitari di Radiologia Medica; anche i Tecnici di Neurofisiopatologia possono acquisire competenze specialistiche in “Tecniche diagnostiche di ultrasonologia vascolare ed ecografia del nervo”.</p> <p>Risultati</p> <p>Con questo studio, si propone un percorso operativo per la realizzazione del corso di alta formazione per l’acquisizione di competenze avanzate per il “Professionista Sanitario Esperto in Ecosonografia Vascolare” che ha come riferimento il Documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 20 febbraio 2020.</p> <p>Conclusioni</p> <p>Il progetto curricolare del corso di alta formazione in “Professionista Sanitario Esperto in Ecosonografia Vascolare”, deve tener conto del concetto di pratica avanzata e di competenza avanzata che consiste nell’acquisizione e l’attuazione di pratiche specialistiche su specifici settori professionali e percorsi formativi dedicati. Il corso di alta formazione che si propone è finalizzato a far acquisire competenze avanzate per la conduzione dell’indagine ecosonografica vascolare (eco-color-Doppler vascolare), come estensione e in aggiunta alle tecniche diagnostiche tradizionali, in autonomia, su prescrizione medica, con modalità operative predefinite da protocolli e linee guida aziendali/nazionali/internazionali, nel rispetto degli standard di qualità.</p> 2024-06-10T00:00:00+02:00 Copyright (c) https://ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/10348 Il Ruolo del Logopedista nei Corsi di Accompagnamento alla Nascita della Regione Marche: proposta di Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale. 2024-06-10T10:07:20+02:00 Paola Biocca paola.biocca@staff.univpm.it Sofia Tittarelli tittarelli.sofia.st@gmail.com Antonio Verolino a.verolino1@libero.it Federica Lucia Galli federicalogopedia@gmail.com <pre style="text-align: justify; line-height: 150%;"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 150%; font-family: 'Calibri',sans-serif;">OBIETTIVO: </span></pre> <pre style="text-align: justify; line-height: 150%;"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 150%; font-family: 'Calibri',sans-serif;">proporre un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che amplifichi il ruolo preventivo del Logopedista all’interno di Corsi di Accompagnamento alla Nascita (CAN), al fine di sensibilizzare e valorizzare le competenze dei genitori, per ciò che riguarda lo sviluppo comunicativo-linguistico, facio-oro-deglutitorio e alimentare dei nascituri, prevenendo eventuali disturbi e difficoltà in tali aree.<br></span></pre> <p>MATERIALI E METODI:</p> <p>revisione narrativa della letteratura relativa a Linee Guida e PDTA pubblicati nella Regione Marche e inerenti al Percorso Nascita e alla Prevenzione nella Prima Infanzia. L’obiettivo è stato quello di sintetizzare le informazioni relative ai modelli di assistenza, organizzati per promuovere e monitorare il benessere dei futuri genitori durante la gravidanza e nei mesi successivi al parto, e ai progetti di prevenzione riguardanti i primi 1000 giorni di vita del bambino. Il progetto viene realizzato ipotizzando il coinvolgimento delle Aziende Sanitarie Territoriali (AST) della Regione Marche, per realizzare un PDTA, rivolto alle coppie genitoriali, coinvolte secondo precisi criteri di inclusione (età superiore ai 18 anni, residenti nella Regione Marche, gravidanza con decorso fisiologico, madrelingua italiana o con livello di conoscenza della lingua italiana almeno B1, consenso alla partecipazione&nbsp; espresso nella fase di reclutamento) e di esclusione (donne in gravidanza nel periodo tra 0-5 mesi).</p> <p>All’interno dei vari incontri proposti nei CAN, per integrare l’attività del Logopedista con le altre figure professionali, vengono ipotizzati cronoprogrammi e flow chart, inerenti alle azioni preventive per lo sviluppo psicomotorio e comunicativo-linguistico nel bambino 0 - 3 anni.</p> <p>Il progetto prevede anche la definizione di indicatori di struttura, di processo e di esito.</p> <p>RISULTATI:</p> <p>una rete clinica completa e attiva, dalla prevenzione all’empowerment, tramite un PDTA mirato alle reali esigenze genitoriali e dell’età evolutiva, che prevede un approccio interdisciplinare per indirizzare la selezione dei contenuti formativi e informativi alla conoscenza delle esperienze oro-sensoriali e agli aspetti comunicativo-linguistici, integrandoli con le routine presenti in ambito familiare.</p> <p>DISCUSSIONE e CONCLUSIONI:</p> <p>il ruolo del Logopedista nei CAN ha finalità preventiva e supporta lo sviluppo comunicativo-linguistico e facio-oro-alimentare dei bambini. Un rapporto di fiducia con le varie figure professionali presenti nel PDTA aumenta il senso di sicurezza e di aderenza dei genitori durante la gravidanza, il parto e il periodo post-natale.</p> <p>Il PDTA rappresenta uno strumento adatto per la prevenzione delle problematiche oro-facciali e comunicativo-linguistiche in età evolutiva, favorendo il lavoro del Logopedista in équipe interdisciplinare e supportando la partecipazione attiva delle famiglie in tutto il territorio regionale.</p> <pre style="text-align: justify; line-height: 150%;"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 150%; font-family: 'Calibri',sans-serif;">&nbsp;</span></pre> 2024-06-10T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2024 https://ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/10349 The role of the Speech Therapist in the Birth Support Courses of the Marche region: proposal for a diagnostic therapeutic assistance pathway. 2024-06-10T10:07:19+02:00 Paola Biocca paola.biocca@staff.univpm.it Sofia Tittarelli tittarelli.sofia.st@gmail.com Antonio Verolino a.verolino1@libero.it Federica Lucia Galli federicalogopedia@gmail.com <p>OBJECTIVE:</p> <p>Proposing a Diagnostic Therapeutic Assistance Pathway (PDTA) that enhances the preventive role of the Speech Therapist within Birth Support Courses (CAN), aiming to raise awareness and enhance parental skills regarding the communicative-linguistic, oro-facial-swallowing, and feeding development of newborns, thereby preventing potential disorders and difficulties in these areas.</p> <p>MATERIALS AND METHODS:</p> <p>A narrative review of the literature concerning Guidelines and PDTAs published in the Marche Region related to the Birth Pathway and Prevention in Early Childhood was conducted. The objective was to synthesize information regarding care models organized to promote and monitor the well-being of future parents during pregnancy and in the months following childbirth, as well as prevention programmes concerning the child's first 1000 days of life. The project is implemented by hypothetically involving the Territorial Health Companies (AST) of the Marche Region to develop a PDTA addressed to parental couples being comprised according to specific inclusion criteria (age over 18 years, residing in the Marche Region, physiological pregnancy, Italian native speakers or with at least B1 level of Italian language proficiency, consent to participation expressed during recruitment) and exclusion criteria (pregnant women in the period between 0-5 months).</p> <p>Within the various proposed meetings in the CAN, to integrate the activities of the Speech Therapist with those of other professionals, timetables and flowcharts are hypothesized concerning preventive actions for psychomotor and communicative-linguistic development in children aged 0 - 3 years.</p> <p>The healthcare programme also involves defining indicators of structure, process, and outcome.</p> <p>RESULTS:</p> <p>Conceiving a comprehensive and active clinical network, from prevention to empowerment, through a PDTA (Diagnostic Therapeutic Assistance Pathway) tailored on the real needs of parents and developmental age, which involves an interdisciplinary approach to guide the selection of training and informative contents towards understanding oro-sensory experiences and communicative-linguistic aspects, integrating them within family's environment.</p> <p>DISCUSSION and CONCLUSION:</p> <p>The role of the Speech Therapist in Child Protection Services (CAN) has a preventive objective, supporting the communicative-linguistic and oro-facial-nutritional development of children. Building trust with the various professional figures involved in the PDTA (Diagnostic Therapeutic Assistance Pathway) increases parents' sense of security and adherence during pregnancy, childbirth, and the postnatal period.</p> <p>The PDTA serves as an appropriate tool for preventing oro-facial and communicative-linguistic issues in developmental age, facilitating the work of the Speech Therapist in interdisciplinary teams, and supporting active participation of families throughout the regional territory of Marche Region.</p> <p>The creation of a comprehensive therapeutic and care pathway aimed at implementing the preventive role of the Speech and Language Pathologist within Childbirth Accompaniment Courses has the objective of enhancing parental awareness and skills as far as communicative-linguistic, oro-facial, swallowing and nutrition development is concerned.</p> 2024-06-10T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2024 https://ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/10350 Effetto placebo ed effetto nocebo: implicazioni per la pratica infermieristica. 2024-06-10T10:07:16+02:00 Antonella Silvestrini antonella.silvestrini@sanita.marche.it Davide Dini davide.dini@sanita.marche.it Federico Guerra f.guerra@staff.univpm.it Tiziana Benedetti tiziana.benedetti@sanita.marche.it Matteo Cesaretti matteo.cesaretti@sanita.marche.it Stefania Nicoletti stefania.nicoletti@sanita.marche.it Franca Riminucci franca.riminucci@sanita.marche.it Davide Sanchioni davidesanchioni99@gmail.com <p>Introduzione</p> <p>L'effetto placebo può essere definito come qualsiasi miglioramento del malessere soggettivo o dello stato di malattia, derivante da un intervento che di per sé non ha alcun effetto sulla condizione in esame; mentre l’effetto nocebo è stato definito come risultato indesiderato prodotto da contesti psico-sociali negativi che circondano il paziente e l'erogazione del trattamento, ma non imputabili allo stesso. Entrambi riflettono complessi e distinti fenomeni psico-neurobiologici che insorgono durante la relazione terapeutica fra la persona assistita ed il professionista sanitario. L’obiettivo del nostro studio è quello di indagare l’effetto placebo e l’effetto nocebo, con particolare riguardo ai fattori contestuali di attivazione degli stessi ed alle implicazioni relative all’assistenza infermieristica.</p> <p>Materiali e metodi</p> <p>Al fine di studiare gli effetti placebo e nocebo, è stata condotta una revisione della letteratura attraverso una ricerca bibliografica effettuata nelle banche dati PubMed e CINAHL. Sono stati inclusi articoli pubblicati a partire dal 2008 fino ad oggi, redatti in lingua inglese e consultabili in <em>full text;</em> su 40 articoli reperiti, ne sono stati selezionati 20 ritenuti maggiormente pertinenti. Le parole chiave utilizzate per la ricerca bibliografica sono state: <em>“nocebo effects”, “placebo effects”, “nursing”, “contextual factors”, “therapeutic relationship”.</em></p> <p>Risultati</p> <p>Dalla letteratura presa in considerazione si evince che tutti gli interventi clinico-assistenziali sono composti da due elementi inseparabili: il primo è l'intervento stesso, mentre il secondo è basato sul contesto. Il contesto può comprendere sia fattori individuali del paziente e dei professionisti sanitari, sia l’interazione tra paziente, sanitari e ambiente di trattamento. La letteratura più recente ha individuato i fattori contestuali che influenzano gli interventi infermieristici e gli esiti dei pazienti, innescando effetti placebo/nocebo.</p> <p>Discussione e conclusioni</p> <p>La relazione infermiere-paziente può influenzare fortemente l’innesco dell’effetto placebo o nocebo, considerando la quantità e la qualità di tempo e di interazioni da cui è caratterizzata. Gli effetti placebo e nocebo pervadono tutti gli aspetti dell’assistenza infermieristica e comprenderli è fondamentale per migliorare gli esiti di cura. Nonostante il crescente interesse, la conoscenza e la consapevolezza dell’utilizzo dei fattori contestuali per innescare effetti placebo ed evitare effetti nocebo è attualmente limitata ed eterogenea.</p> 2024-06-10T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2024 https://ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/10351 Ulnar Goniometer Device: Confronto tra elettro-neurografia ed ecografia. 2024-06-11T10:05:59+02:00 Lara Gallicchio l.gallicchio@miulli.it Valentina Recchia v.recchia@miulli.it Pietro Guida p.guida@miulli.it Anna De Luca A.deluca@miulli.it Luigi Didonna l.didonna@miulli.it Marianna Cipriani m.cipriani@miulli.it Eleonora Vecchio e.vecchio@miulli.it Laura Ruiz Marquez L.ruiz-marquez@miulli.it Antonella Petruzzellis a.petruzzellis@miulli.it Filippo Tamma f.tamma@miulli.it <p>Obbiettivo</p> <p>Il nostro studio mira a estendere la ricerca precedente e confrontare due metodi diagnostici eseguiti sul nervo ulnare per convalidare l'uso del goniometro ulnare nella pratica elettromiografica come strumento ausiliario diagnostico.</p> <p>Confrontando il metodo elettro-neurografico, ottenuto attraverso studi sulla velocità di conduzione (VC), con l'ecografia del nervo ulnare al canale cubitale e in corrispondenza del terzo medio dell’avambraccio, miriamo a quantificare l'affidabilità del goniometro ulnare rispetto al metodo diagnostico dell'ecografia del nervo.</p> <p>Materiali E Metodi</p> <p>l'operatore ha eseguito l'esame con l'uso del Goniometro Ulnare, rilevando la velocità di conduzione motoria dal polso al gomito e la velocità sopra il gomito (AE), sotto il gomito (BE) e successivamente ha eseguito l'ecografia del nervo ulnare nell'avambraccio e nel gomito. Abbiamo calcolato il grado di omogeneità tra le misurazioni.</p> <p>Risultati</p> <p>Valutando 30 partecipanti di entrambi i sessi con sintomi parestesici tipici di compressione del nervo ulnare al gomito, Il 100% delle misurazioni mostra che una diminuzione di MCV al di sotto di 50 m/s è associata a un aumento di CSA. Inoltre, nell'89% dei casi, una riduzione di MCV wBE e BEAE di più di 10 m/s è correlata a un aumento di CSA.</p> <p>Discussione e Conclusioni</p> <p>La misurazione dell'angolo sotto il gomito (BE) e sopra il gomito (AE) utilizzando il Goniometro Ulnare ci fornisce una Velocità di Conduzione Motoria (MCV) rallentata che è in accordo con i dati ecografici che mostrano un aumento della cosiddetta Cross Sectional Area (CSA)&nbsp; ossia la sezione trasversale misurata in mm<sup>2</sup> del nervo ulnare in quel segmento, come accade&nbsp; nella Sindrome del Tunnel Cubitale (CTS).</p> 2024-06-10T00:00:00+02:00 Copyright (c) https://ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/10352 Ulnar Goniometer Device: Comparison between electro-neurography and ultrasound. 2024-06-11T10:05:54+02:00 Lara Gallicchio l.gallicchio@miulli.it Valentina Recchia v.recchia@miulli.it Pietro Guida p.guida@miulli.it Anna De Luca A.DeLuca@miulli.it Luigi Didonna l.didonna@miulli.it Marianna Cipriani Cipriani m.cipriani@miulli.it Eleonora Vecchio e.vecchio@miulli.it Laura Ruiz Marquez L.Ruiz-Marquez@miulli.it Antonella Petruzzellis a.petruzzellis@miulli.it Filippo Tamma f.tamma@miulli.it <p>OBJECTIVE</p> <p>Our study aims to extend the previous research and compare two diagnostic methods performed on the ulnar nerve to validate the use of the ulnar goniometer in electromyographic diagnostic practice. Comparing the electroneurographic method, obtained through conduction velocity (CV) studies with ultrasound of the ulnar nerve in the area above the elbow and at the wrist, we aim to quantify the reliability of the ulnar goniometer compared to the diagnostic method ultrasound of the nerve.</p> <p>MATERIALS AND METHODS</p> <p>The operator examined with the use of the Ulnar Goniometer, detecting the wrist-below-elbow motor conduction speed and the above-elbow speed (AE), below-elbow speed (BE) and subsequently performed an ultrasound examination of the ulnar nerve in the forearm and elbow. We calculated the degree of homogeneity between measurements.</p> <p>RESULTS</p> <p>Evaluating 30 participants of both genders with typical paresthetic symptoms of ulnar nerve compression at the elbow, 100% of the measurements show that a decrease in Motor Conduction Velocity (MCV) below 50 m/s is associated with an increase in Cross-Sectional Area (CSA). Additionally, in 89% of cases, a reduction in MCV wBE and BEAE by more than 10 m/s is correlated with an increase in CSA.</p> <p>DISCUSSION AND CONCLUSIONS</p> <p>The measurement of the angle below the elbow (BE) and above the elbow (AE) using the Ulnar Goniometer provides us with a slowed Motor Conduction Velocity (MCV) that is by ultrasound data showing an increase in the Cross-Sectional Area (CSA) of the ulnar nerve in that segment, as observed in Cubital Tunnel Syndrome (CTS).</p> 2024-06-10T00:00:00+02:00 Copyright (c) https://ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/10353 Efficacia della Riabilitazione Cardiovascolare in soggetti diabetici: revisione sistematica della letteratura. 2024-06-11T10:05:50+02:00 Rossana Cuscito rossana.cuscito98@gmail.com Laura Sanrocchi laur8la@gmail.com Annamaria Servadio annamaria.servadio@aslroma2.it Matteo Tamburlani tamburlani.m@gmail.com <p><strong>&nbsp;Introduzione e obiettivo</strong></p> <p>La malattia cardiovascolare rappresenta la principale causa di morte in pazienti diabetici. Considerato l’elevato tasso di incidenza e prevalenza del diabete mellito nell’intera popolazione e delle malattie cardiovascolari nella popolazione italiana, è di fondamentale importanza studiare approcci riabilitativi mirati alla prevenzione delle complicanze. L’obiettivo del presente lavoro è stabilire e valutare la forma più specifica ed efficace di esercizio fisico per il trattamento conservativo del diabete mellito.</p> <p>Materiali e metodi</p> <p>Questa Revisione Sistematica è stata condotta in conformità alla checklist PRISMA (Preferred Reporting Items for Systemic review and Meta-Analyses). La ricerca della letteratura è stata effettuata utilizzando i seguenti database: PubMed, Pedro, Scopus, LILACS e Trip Database ed è stata condotta da Dicembre 2022 a Ottobre 2023. La scala PEDro è stata utilizzata per valutare la qualità metodologica degli articoli inclusi.</p> <p>Risultati</p> <p>Dopo il lavoro di revisione, sono stati selezionati 9 RCT. Il punteggio finale ottenuto nella valutazione degli RCT inclusi varia da 5 a 8, con un punteggio medio di 7,2 secondo la scala PEDro. Sono emerse multiple strategie di trattamento: esercizio fisico regolare, esercizio fisico ad intervalli, allenamento aerobico, allenamento di resistenza e allenamento combinato.</p> <p>Discussione e Conclusione</p> <p>I risultati ottenuti da questa Revisione Sistematica evidenziano che l’esercizio fisico regolare ha le potenzialità per essere efficace nel ridurre, o quanto meno rallentare il rischio di sviluppare danni allo stato di salute fisico e funzionale dell’individuo. L’estrema variabilità delle modalità, dei tempi e forma degli interventi riabilitativi proposti, così come l’ampia variabilità delle misure di esito utilizzate, impedisce di individuare un protocollo da prediligere per questa tipologia di pazienti.</p> 2024-06-10T00:00:00+02:00 Copyright (c) https://ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/10354 Intervento preventivo e terapeutico nell’osteoartrosi degli arti inferiori: revisione sistematica della letteratura. 2024-06-11T10:05:46+02:00 Matteo Tamburlani tamburlani.m@gmail.com Rossana Cuscito rossana.cuscito98@gmail.com Francesca Santini fs.francescasantini@gmail.com Alessio D’Angelo aledangelo201@gmail.com Edoardo Tirelli edoardo00tirelli@gmail.com Annamaria Servadio annamaria.servadio@aslroma2.it <p>Introduzione e obiettivo</p> <p>L’osteoartrosi (OA) è caratterizzata dalla degenerazione della cartilagine che provoca il cedimento strutturale e funzionale delle articolazioni sinoviali, principalmente attraverso un’alterazione regressiva e non infiammatoria della cartilagine. Questa patologia è una delle principali cause di disabilità in tutto il mondo, in gran parte a causa del dolore. L’obiettivo di questo studio è eseguire una revisione sistematica confrontando l’efficacia delle varie terapie riabilitative proposte per questa patologia, studiare l’importanza della prevenzione in soggetti maggiormente esposti ed evidenziare gli interventi di trattamento che apportano maggiori risultati al paziente.</p> <p>Materiali e metodi</p> <p>La ricerca della letteratura, condotta seguendo le linee guida internazionali PRISMA mediante la strategia PICO, è stata effettuata attraverso le banche dati Medline (via PubMed), Scopus, PEDro, LILACS e Trip Databse tra i mesi di Maggio e Giugno 2023. La letteratura presente è stata vagliata mediante la formulazione di diverse stringhe di ricerca: PubMed ((“Osteoarthrosis” [MeSH]) AND (“physiotherapy” [MeSH] OR (“rehabilitation” [MeSH] OR (“exercise” [MeSH])), <em>&nbsp;Scopus, LILACS e Trip Database (“</em>Osteoarthrosis<em>” AND (“physiotherapy” OR “rehabilitation” OR “ exercise”))&nbsp; </em>e su PEDro è stata utilizzata la stringa <em>“</em>Osteoarthrosis<em> AND Rehabilitation”</em>. Sono stati inclusi solo studi RCT in lingua inglese, pubblicati dal 2013 al 2023 che andassero a prendere in esame l’arto inferiore con un range di età da 55 a 70 anni non operati. Gli articoli duplicati sono stati eliminati mediante il software EndNote. Inizialmente sono stati selezionati gli articoli pertinenti in base al titolo, poi in base alla lettura dell’abstract e infine in base alla lettura del full text.</p> <p>Risultati</p> <p>Dopo l’inclusione sono stati selezionati 6 RCT con una popolazione affetta da osteoartrosi degli arti inferiori.&nbsp; E’ stata valutata la qualità metodologica mediante la scala PEDro. Gli studi inclusi presentano mediamente un punteggio di 7.3. Sono emerse multiple strategie di trattamento: allenamento aerobico, esercizi di stretching dei muscoli dell’anca, esercizi di equilibrio statico e dinamico, esercizi di stabilità e resistenza, elettroterapia, ma è emerso che la maggior parte degli studi inclusi predilige l’esercizio di rinforzo muscolare.</p> <p>Discussione e conclusioni</p> <p><em>Alla luce dei risultati ottenuti da questa Revisione Sistematica, si ritiene necessario riconoscere </em>gli interventi riabilitativi, attraverso la loro dimensione multidisciplinare, parte fondamentale del trattamento, importanti tanto quanto l’intervento farmacologico, per determinare un rallentamento nella progressione della patologia e un efficace controllo di quest’ultima.</p> <p>L’analisi di questi ultimi ci porta ad affermare che sarebbe necessario ampliare la ricerca tramite follow-up a lungo termine e aumentare la grandezza del campione.</p> 2024-06-10T00:00:00+02:00 Copyright (c) https://ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/10361 Valutazione dei disturbi del sonno in pazienti affetti da Long Covid: valutazione delle qualità psicometriche della versione italiana della General Sleep Disturbance Scale (GSDS). 2024-06-11T10:05:41+02:00 Matteo Tamburlani matteo.tamburlani@aslroma2.it Tiziana Trequattrini tiziana.trequattrini@aslroma2.it Simona Rossi simona.rossi@aslroma2.it Maria Cristina Zappa mariacristina.zappa@aslroma2.it Rossana Cuscito rossana.cuscito98@gmail.com Leonardo Papi papi.leonardo97@gmail.com Arianna Colelli ariannacolelli@gmail.com Giovanni Galeoto giovanni.galeoto@uniroma1.it Ilaria Ruotolo ilaria.ruotolo@uniroma1.it Fabrizio Ciaralli fabrizio.ciaralli@aslroma2.it Annamaria Servadio annamaria.servadio@aslroma2.it <p>INTRODUZIONE</p> <p>Il sonno è un processo fisiologico caratterizzato da una riduzione dello stato di coscienza e ha un impatto importante sulla qualità della vita (QoL). I disturbi del sonno sono comuni nelle persone affette da Long Covid, complessa condizione clinica caratterizzata dalla comparsa di sintomi a distanza di circa 3 mesi dall’infezione acuta da Sars-CoV-2. Lo scopo di questo studio è valutare le proprietà psicometriche della versione italiana della General Sleep Disturbance Scale (GSDS-IT) nelle persone affette da Long Covid.</p> <p>METODI</p> <p>Questo studio retrospettivo di valutazione delle qualità psicometriche della scala di valutazione General Sleep Disturbance Scale (GSDS) è stato condotto dal Team clinico-riabilitativo del Poliambulatorio San Felice della ASL Roma 2 dal 1 giugno al 10 luglio 2023 su un campione di 58 pazienti affetti da Long Covid. I criteri di inclusione erano l'ammissione ad un programma di riabilitazione respiratoria post-COVID-19; età minima 18 anni; capacità di comunicare; firma del consenso informato. La consistenza interna è stata determinata tramite l'alfa di Cronbach; per la validità di costrutto sono state somministrate la scala a 12 elementi ​​Short Form Health Survey (SF-12), le Attività di Daily Living (ADL) e le Attività Strumentali di Daily Living (IADL).</p> <p>RISULTATI</p> <p>I valori Alpha di Cronbach e la correlazione intra-classe (ICC) per tutte le sottoscale erano statisticamente significativi. È stata trovata una correlazione tra il sonno e la salute mentale, nonché per la scala totale e le ADL.</p> <p>CONCLUSIONI</p> <p>La GSDS è uno strumento valido e affidabile per la valutazione dei disturbi del sonno nei pazienti con Long Covid. Il suo utilizzo in questa tipologia di pazienti è suggerito per rilevare la presenza di disturbi del sonno, in modo che sia i medici che i ricercatori possano prendere le decisioni più appropriate per la cura globale dei pazienti e per migliorare la loro QoL.</p> 2024-06-10T00:00:00+02:00 Copyright (c)