https://ojs.unito.it/index.php/human-security/issue/feed Human Security 2022-06-07T11:12:15+02:00 Redazione humansecurity@twai.it Open Journal Systems <p><strong>Human Security</strong> (HS) è una rivista trimestrale edita dal <strong><a title="Torino World Affairs Institute" href="https://www.twai.it" target="_blank" rel="noopener">Torino World Affairs Institute</a></strong>, think tank torinese specializzato nell'analisi politica e di sicurezza a livello internazionale. Nata nel 2016, è ad oggi la principale rivista italiana dedicata ai temi della sicurezza umana nelle zone di conflitto.</p> <p>L'intento di HS è fornire ai suoi interlocutori – professionisti esperti o semplici interessati – una lettura dei conflitti contemporanei che permetta di coglierne genesi, sviluppi e prospettive di trasformazione, nella logica appunto della conflict transformation. Con rigore, ma con uno stile chiaro, asciutto e puntuale, HS propone i risultati della miglior ricerca prodotta in questo campo a livello nazionale e internazionale, curando in particolare le indicazioni di policy che in ogni parte del mondo caratterizzano gli studi dei think tank come T.wai.</p> <p>Diretta dal dott. <strong>Stefano Ruzza</strong>, tra gli altri Head of Programme on Violence &amp; Security per T.wai e docente presso l'Università di Torino, HS può contare su una redazione composta da ricercatori e docenti di spessore internazionale.</p> <p>&nbsp;</p> <p>&nbsp;</p> <p>ISSN 2531-4998</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>ULTIMA PUBBLICAZIONE &nbsp;</strong></p> https://ojs.unito.it/index.php/human-security/article/view/6809 La guerra in Ucraina e il fascino delle spiegazioni facili 2022-06-07T11:12:15+02:00 Anna Caffarena anna.caffarena@twai.it <p>Che vi siano teorie dietro le spiegazioni fornite al pubblico dagli esperti di politica internazionale molti lo avranno scoperto di recente, nel terribile frangente della guerra mossa all’Ucraina dalla Federazione Russa. Infatti, di norma gli strumenti utilizzati per interpretare le diverse vicende non vengono esplicitati, e per una buona ragione: anche sintetizzando il percorso che ha condotto a trarre una determinata conclusione, si porterebbe via spazio alla risposta puntuale che l’interlocutore si attende. Questa volta, però, le cose sono andate in modo differente. Il Realismo, teoria delle Relazioni Internazionali potente e complessa, si è conquistato un ruolo di spicco nel discorso pubblico. Perché ciò sia accaduto e quanto il Realismo – per come è stato utilizzato – ci abbia aiutato a comprendere perché la Russia ha scatenato il conflitto armato del quale siamo inorriditi testimoni sono due domande legittime alle quali val la pena di provare a dare una risposta.</p> <p>Articolo completo sul <a href="https://www.twai.it/articles/guerra-ucraina-spiegazioni-facili/">sito di T.wai</a></p> 2022-04-08T00:00:00+02:00 Copyright (c) T.wai https://ojs.unito.it/index.php/human-security/article/view/6810 La campagna d’inverno 2022: la finestra d’opportunità e il tragico errore di calcolo della Russia 2022-06-07T10:58:17+02:00 Gabriele Natalizia gabriele.natalizia@twai.it <p>Il 24 febbraio rappresenta per l’Europa quello che l’11 settembre ha rappresentato per gli Stati Uniti, ovvero il risveglio da quel lunghissimo sonno iniziato nel 1989 durante il quale molti avevano sognato che l’armonia degli interessi tra gli stati potesse trasformarsi in realtà irreversibile.</p> <p>Tale convinzione ha indotto un’ampia fetta dell’opinione pubblica europea a far propri almeno quattro assunti sul tema della guerra. Anzitutto, che essa fosse un fenomeno in via di esaurimento. In secondo luogo, che, anche laddove si fosse verificata, avrebbe assunto una natura intra-statale. Non solo, essendo la guerra civile un fenomeno sostanzialmente “incivile”, essa avrebbe preso forma solo nelle periferie del mondo e, quindi, lontano dal nostro continente. E, di conseguenza, il quarto assunto è che investire il denaro dei contribuenti europei in difesa e sicurezza fosse – in buona sostanza – uno sperpero invocato solo da quanti erano caduti vittima della “trappola” del Novecento.</p> <p>Articolo completo <a href="https://www.twai.it/articles/russia-ucraina-errore-calcolo/">sul sito di T.wai</a>.</p> 2022-04-08T00:00:00+02:00 Copyright (c) T.wai https://ojs.unito.it/index.php/human-security/article/view/6811 Le ragioni del fallimento della guerra lampo di Putin 2022-06-07T11:11:10+02:00 Senior Security Analyst anonimo@twai.it <p>Dopo più di un mese dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, l’interpretazione più condivisa dagli analisti internazionali è il fallimento della&nbsp;<em>Blitzkrieg</em>&nbsp;di Putin. La cosiddetta “operazione speciale” russa avviata il 24 febbraio prevedeva un rapido e coordinato attacco concentrato sulla presa simultanea di città chiave (la capitale Kiev, Kherson nel sud, Kharkiv a nord-est e Mariupol a sud-est), aeroporti (in primis quello di Hostomel, nei pressi di Kiev) e infrastrutture critiche (sopra tutte la centrale nucleare di Zaporizhzhia).</p> <p>Un attacco lampo, per essere vittorioso, si fonda sul successo in quattro dimensioni chiave. La prima di queste è la soppressione delle difese aeree dell’avversario, ottenuta per mezzo di missioni SEAD&nbsp;<em>(Suppression of Enemy Air Defenses</em>). In questa dimensione, lo sforzo esercitato dai Russi è stato non debilitante per le difese ucraine. I principali motivi del fallimento sono stati l’inesperienza dell’aeronautica russa nel condurre questo tipo di operazioni, e il fatto che siano concepite dallo stato maggiore come missioni tattiche invece che come operazioni aeree indipendenti che richiedono capacità e risorse dedicate: ciò ha comportato la mancanza di addestramento specialistico dei piloti e la conseguente criticità nel coordinamento del fuoco aereo tra le forze terrestri e l’aeronautica militare.</p> <p>Articolo completo sul <a href="https://www.twai.it/articles/fallimento-guerra-lampo-putin/">sito di T.wai</a></p> 2022-04-08T00:00:00+02:00 Copyright (c) T.wai https://ojs.unito.it/index.php/human-security/article/view/6812 L’orso affamato: i deficit della logistica militare russa 2022-06-07T11:01:04+02:00 Stefano Ruzza stefanoruzza@twai.it <p>I numeri dell’apparato militare russo, se osservati in maniera superficiale e senza ulteriore approfondimento, trasmettono un’impressione di grande forza: quinto paese al mondo per dimensione della componente attiva delle forze armate, con un numero di soldati stimato di circa un milione; quarto per spesa militare, con una quota del PIL dedicata oscillante tra il 3,7 e il 5,5% per anno nell’ultimo decennio; secondo per export militare (anche se ormai in decrescita da molti anni); e primo per dimensione dell’arsenale nucleare, con più di 6.000 testate disponibili. Lo stesso governo russo si è impegnato ufficialmente nel rafforzare l’impressione di potenza derivante da questi numeri con diverse campagne d’informazione. Tuttavia, già prima dell’aggressione contro l’Ucraina e della dimostrazione delle effettive capacità militari sul campo, alcune perplessità sulla sua reale potenza sono state sollevate da qualificati analisti. In particolare, nel 2020 uno&nbsp;<a href="https://sipri.org/commentary/topical-backgrounder/2020/russias-military-spending-frequently-asked-questions">studio</a>&nbsp;del centro di ricerca più rinomato per gli studi sulla spesa militare, lo Stockholm International Peace Institute (SIPRI), osservava che un’ampia spesa militare non corrisponde necessariamente a un’alta efficacia dello strumento, che la Russia in particolare aveva dedicato più attenzione alla dimensione quantitativa delle proprie forze armate che non a quella qualitativa, e che l’ammodernamento generale delle sue forze era piuttosto disomogeneo.</p> <p>Articolo completo disponibile sul <a href="https://www.twai.it/articles/deficit-logistica-militare-russa/">sito di T.wai</a>.</p> 2022-04-08T00:00:00+02:00 Copyright (c) https://ojs.unito.it/index.php/human-security/article/view/6813 Dopo l’Ucraina, quale futuro per le capacità di proiezione militare russa nel mondo? 2022-06-07T11:10:16+02:00 Jean-Marie Reure JeanMarie.Reure@twai.it <p>L’avanzata delle truppe russe in Ucraina ha subito una battuta d’arresto e anche se non è ancora possibile determinare le sorti della guerra, è evidente che le aspettative di una vittoria lampo sono rimaste disattese. La cosiddetta “operazione militare speciale” voluta da Putin ha un costo altissimo in termini umani, economici e militari, anche per Mosca. Proprio questi ingenti costi, ai quali si aggiunge il peso delle sanzioni economiche, portano a riflettere su quali saranno in futuro le capacità del Cremlino di proiettare i propri interessi su scala globale. A partire dal 2014, infatti, la sfera di influenza russa si è estesa in modo significativo, in particolare in Medio Oriente e in Africa: Siria, Libia, Repubblica Centro Africana, Sudan, Somalia, Ciad, Mozambico e da ultimo il Mali sono solo alcuni dei contesti nei quali Mosca ha investito le sue risorse. La Federazione Russa sarà quindi ancora in grado di mantenere la propria presenza in questi paesi a seguito dell’invasione dell’Ucraina?</p> <p>Articolo completo sul <a href="https://www.twai.it/articles/futuro-militare-russia/">sito di T.wai</a></p> 2022-04-08T00:00:00+02:00 Copyright (c) https://ojs.unito.it/index.php/human-security/article/view/6814 Mala tempora: Pechino e l’invasione russa dell’Ucraina 2022-06-07T11:04:00+02:00 Giovanni B. Andornino giovanniandornino@twai.it <p>Chi abbia familiarità con i tempi e la salienza dei cicli politico-istituzionali in Cina non può non interrogarsi sulla logica che ha portato la dirigenza di Pechino a dichiararsi, lo scorso 4 febbraio 2022, disponibile a una cooperazione “senza limiti” con il Cremlino, appena tre settimane prima dell’invasione russa in Ucraina.</p> <p>Articolo completo sul <a href="https://www.twai.it/articles/cina-russia-ucraina/">sito di T.wai</a></p> 2022-04-08T00:00:00+02:00 Copyright (c) T.wai