Cassio, 'Antioco' e il dopo-Carre in Siria. (Oros. VI 13,5)

Autori

  • Corrado Gagliardi Università degli Studi di Perugia

DOI:

https://doi.org/10.13135/2039-4985/9936

Abstract

L’articolo mira a valutare alcune ipotesi in merito alla contestualizzazione dell’azione di un ignoto personaggio di nome Antioco, menzionato da Orosio nella sua versione dello scenario politico-militare successivo alla battaglia di Carre (VI 13,5). Un’analisi linguistica e storiografica del brano induce a escludere che il riferimento sia ad Antioco I di Commagene, così come che si tratti di una totale invenzione o di un errore dell’autore. L’informazione è probabilmente tratta dalla tradizione liviana, e questo ‘Antioco’ potrebbe essere stato o un comandante a capo dell’esercito di Parti che invase la Siria nel 52 oppure, più probabilmente, un tiranno locale che tentò di approfittare dei disordini successivi alla battaglia di Carre e di fomentare una rivolta anti-romana in Siria, repressa dal proquestore C. Cassio Longino.

Biografia autore

Corrado Gagliardi, Università degli Studi di Perugia

Sono dottorando in 'Storia, arti e linguaggi nell'Europa antica e moderna' all'Università degli Studi di Perugia, il mio tutor è il Prof. Roberto Cristofoli. I miei principali interessi di ricerca vertono sulla storia e la letteratura della tarda repubblica romana, con particolare attenzione all'età di Cesare. Nel mio progetto di ricerca sto lavorando ad una monografia incentrata sulla figura del cesaricida C. Cassio Longino. 

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Pubblicato

2024-05-17