Alfabetari e insegnamento della scrittura in area peuceta fra V e IV secolo a.C.

Autori

  • Giovanni Boffa

DOI:

https://doi.org/10.13135/2039-4985/2600

Abstract

Le riflessioni che propongo in questo contributo nascono da un’intrigante constatazione: da una zona molto ristretta della Peucezia, e più precisamente dagli attuali e confinanti comuni di Gravina e Altamura, provengono due documenti epigrafici tipologicamente affini e cronologicamente non distanti, in quanto entrambi collocabili fra la fine del V e la prima metà del IV secolo a.C. Si tratta di due alfabetari, entrambi accompagnati da altre notevoli iscrizioni, che forniscono numerosi spunti di riflessione che hanno attinenza con una serie piuttosto ampia di problemi storici ed epigrafici: le forme, i modi e i canali della presenza della scrittura in area peuceta; il valore di tali elementi come testimonianza della relazione profonda, sul piano culturale, fra quest'area ed altri contesti culturali, italici e magnogreci (Taranto soprattutto); l’insegnamento della scrittura e la relazione intercorrente fra tale fenomeno e la figura dell'artigiano ceramista. L’iscrizione di Gravina, in particolare, si presenta come un particolarissimo compendio di elementi propri di alcune fra le più diffuse e interessanti tipologie epigrafiche, la firma d’artista, il dono, l’alfabetario, ai quali si affianca la menzione, di per sé piuttosto rara, di un insegnante. I tre personaggi che ricorrono nel testo del documento, tutti di origine non greca, e le loro azioni sono fra gli elementi sui quali è ancora possibile proporre qualche riflessione originale.

 

From a very small area of ancient Peucetia, in particular from the current and adjoining municipalities of Gravina (ancient Sidìon) and Altamura, come two abecedaria dated within a narrow time span (the end of the 5th-first half of the 4th century BC). Both are accompanied by other remarkable inscriptions and offer us food for thought about several historical and epigraphical issues: forms, modes and ways of the presence of writing in the Peucetian area; the value of such elements as indicators of a deep cultural relationship between Peucetia and other Italic and Greek cultural contexts (Taranto above all); the role played by potters in teaching to write. The document from Gravina, in particular, looks like a very special compendium of elements belonging to common and interesting epigraphical classes: artist's signature, dedication, abecedaries are here accompanied by the rarest mention of a teacher. The presence and the actions of the three persons mentioned in the text, all of non-Greek origins, appear as a relevant issue of discussion.

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Pubblicato

2017-12-30

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