Una città da “curare”: Antiochia nell’epistolario di Libanio

Autori

  • Margherita Cassia

DOI:

https://doi.org/10.13135/2039-4985/2031

Abstract

Fra i numerosi riferimenti ai medici presenti nella produzione di Libanio, colpisce il fatto che nessuno dei personaggi menzionati dal retore venga mai definito come “archiatra”, anche se non v’è dubbio che un personaggio come Zenone, destinatario della Ep. 171, abbia ricoperto il ruolo di protomedico ad Alessandria d’Egitto. L’analisi di due missive dell’epistolario libaniano (Epp. 328 e 230) consente di ipotizzare, con un largo margine di probabilità, che il “medico” Antioco, amico di vecchia data della famiglia del sofista, abbia rivestito la prestigiosa carica di “archiatra” municipale ad Antiochia di Siria nel 361 d.C. circa.

 

Among the many references to the doctors in the works of Libanius, it is striking that none of the persons mentioned by the rhetorician is never defined as “archiater”, although there is no doubt that a figure like Zeno, recipient of the Ep. 171, has served as “civic physician” in Alexandria of Egypt. The analysis of two letters of Libanius’ epistolary (Epp. 328 and 230) allows to speculate, with a wide margin of probability, that the “doctor” Antiochus, longtime friend of the sophist’s family, has held the prestigious role of “civic physician” in Antioch of Syria around 361 a.d.

 

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Pubblicato

2017-02-06

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