Νέας παρείχοντο. Modelli ed esperienze storiche alle origini della visione greca sulla struttura delle flotte achemenidi
DOI:
https://doi.org/10.13135/2039-4985/10321Abstract
Questo contributo indaga la rappresentazione greca dei meccanismi di allestimento e di
funzionamento delle flotte achemenidi. In Erodoto e in larga parte della tradizione successiva,
e così per conseguenza nella comune vulgata, sono infatti le genti della costa mediterranea
soggetta ai Persiani a fornire al Gran Re non soltanto gli equipaggi e la loro esperienza
nella pratica del mare, bensì anche le imbarcazioni da guerra stesse (gli scafi).
Quello che sembra emergere da queste fonti è, allora, un quadro per cui il controllo del
Gran Re sulle unità navali delle flotte persiane (perlomeno a partire dai grandi exploits di
inizio V secolo a.C.) si sarebbe essenzialmente limitato al loro utilizzo in periodo di conflitto.
Secondo questa posizione, vale a dire, i sovrani achemenidi non avrebbero gestito
direttamente la produzione delle navi da guerra, né ne avrebbero detenuto la ‘proprietà’ in
maniera continuativa, a vantaggio dei sudditi della costa mediterranea. Riassunta nella ricorrente
espressione παρέχειν τὰς νέας («fornire le navi»), questa visione viene nel presente
saggio sottoposta ad un (ri)esame, con l’obiettivo di rintracciare i presupposti che, in
termini di esperienze storiche vissute o recepite dai Greci durante il V secolo a.C., condussero
questi ultimi ad elaborarla, e che furono alla base della sua diffusione nei periodi
successivi.
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