La battaglia di Sepeia, Telesilla e gli Hybristika: la svolta democratica argiva di inizio V secolo
DOI:
https://doi.org/10.13135/2039-4985/1007Parole chiave:
Stratagemmi, Tavestimenti, Sepeia, Telesilla, AfroditeAbstract
Della battaglia di Sepeia, combattuta tra Spartani e Argivi per il controllo della Tireatide, si sa poco o nulla. Le scarse informazioni riportate dalle fonti (Erodoto, Pausania e Plutarco) non aiutano a ricostruire la dinamica dello scontro, anzi: sono contraddittorie, poco precise e si concentrano su particolari che, di fatto, esulano dall'analisi storico-sociale e rientrano nell'ambito della ritualità della guerra. L'ambigua tradizione storiografica sul conferimento della cittadinanza argiva ai perieci e sullo svolgimento della battaglia, è infatti ulteriormente complicata dall'isolata notizia (Plut. Mor. 245 c-f) di una festa organizzata annualmente ad Argo (Hybristikà) in cui uomini e donne si scambiano i vestiti in onore di una divinità non menzionata. Il post Sepeia è un periodo oscuro non solo per i risvolti politici che la battaglia comporta, ma anche sotto l'aspetto cultuale e religioso. Plutarco, infatti, collega a questo scontro l'istituzione di una festa misteriosa - non attestata da nessun'altra fonte -, l'erezione di una statua per Enialio (il dio della guerra, doppio di Ares), e la proclamazione di un nòmos che impone alle donne di indossare una barba posticcia in occasione della prima notte di nozze. Alla dubbia storicità si aggiunge quindi la problematica questione della partecipazione femminile a riti religiosi legati alla battaglia, su cui aleggia l'ambigua presenza di Afrodite, la duplex Amathusia, dea della femminilità ma anche divinità in armi e barbuta, proprio come le donne di Argo.
We know very little about the battle of Sepeia. Herodotus, Pausanias and Plutarch provide us limited information about the operating methods and the dating of the conflict, but they apprise of the prophecy of a mysterious oracle and of the ambiguous participation of Argive women against the army of the Spartan king Cleomenes. Plutarch (Mor. 245 c-f) even dwell on the rituality related to the battle. After the siege of Sepeia, in fact, the Argive women built a statue for Enyalios (god of war), it was established a ritual in which men and women disguised with the clothes of the opposite sex, and a nòmos called the women to wear a beard during the wedding night. The battle of Sepeia is not only the turning point for the development of democracy in Argos at the beginning of the V century, but it is also a perfect case study of intentional history: through the story of Telesilla, in fact, it shows the mechanisms of the invention of traditions and the ambiguous nature of the cults of Aphrodite, goddess of femininity but also armed and bearded, just like women of Argos.
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