Call for papers: SCI-PHI (2024)
«La meraviglia è il cuore emozionale della Sci-Fi»: questo il motto su cui Farah Mendlesohn sceglie di impostare la sua ricognizione delle radici storiche della fantascienza, abbracciando una categoria che si pone fin da subito in risonanza con corde familiari alla riflessione filosofica. Corde che riecheggiano con altrettanta intensità nelle parole di Eco, il quale apre importanti finestre di dialogo con autori del calibro di Cusano, Popper e Pierce nel rintracciare un intimo nesso tra la science-fiction e il pensiero congetturale. O, ancora, in quelle di B. Stableford, che si spinge a individuare i prodromi del genere in testi dall’indubbio tenore filosofico come La Nuova Atlantide di Bacon e La città del Sole di Campanella.
La fantascienza, pur nell’elusività delle sue origini – di cui non intendiamo dimenticare anche i risvolti più “pop”, ben espressi dal legame che essa intrattiene con i romanzi pulp degli anni Sessanta – e della sua stessa definizione, dimostra in generale un potere speculativo e una dignità teoretica che meritano un’attenta considerazione. I paesaggi fantascientifici, avvolti da un fascino mitopoietico, si rivelano spesso fucine di futuri possibili, conglomerati di desiderata e timori collettivi, esercizi finzionali che, per l’abile gioco che sanno ingaggiare tra scenari presenti e immaginazione, manifestano una spontanea capacità profetica.
L’intento che anima questo numero di Filosofia è quello di indagare il valore filosofico delle visioni fantascientifiche, esplorando le occasioni in cui la Sci-Fi si è offerta, e in cui continua, tutt’oggi, a offrirsi, quale chiave ermeneutica del contemporaneo, in grado di ripensarne e riscriverne anche le dinamiche in apparenza più deterministiche.
Anzi, a ben vedere, gli obiettivi polemici primari della fantascienza sembrano essere precisamente il determinismo e ogni forma di presunzione epistemica, qualsiasi sia l’ambito del pensiero in cui essi tentano di farsi strada: conservando la propria insopprimibile e policroma varietà, le narrazioni fantascientifiche paiono suggerire in un corale accordo una postura intellettuale che fa dell’incedere per ipotesi e abduzioni (Eco) il loro unico incerto fondamento.
Volendo suggerire, senza alcuna pretesa di esaustività, una serie di possibili linee direttrici e ambiti filosofici su cui le autrici e gli autori sono invitati a riflettere:
Ambito ontologico/metafisico (tra i molti punti di riferimento citabili, si pensi ad esempio alla narrativa dickiana e al capolavoro cinematografico Matrix)
- Come la Sci-Fi si è confrontata con il concetto di “reale”?
- In che modo le visioni fantascientifiche mettono a fuoco il rapporto tra umanità e tecnologia? Dove si situa l’umano per gli autori di fantascienza?
- Come è dipinto il rapporto con il tempo e con lo spazio nell’immaginario cosmologico della Sci-Fi?
Ambito etico-politico (tra i riferimenti più noti, si possono qui menzionare i romanzi distopici da Zamjatin a McCarthy, passando per Orwell, Huxley, Atwood)
- In che modo e con quali forme la Sci-Fi mette alla prova le teorie politiche nel corso della storia?
- Come può la fantascienza configurarsi come orizzonte positivo-propositivo, e non solo polemico, sotto il profilo etico-politico?
- Come si possono classificare le opere di Sci-Fi fantapolitiche (che presentano talvolta una struttura ucronica, altre volte distopica, metatopica/metacronica, ecc.) e con quale differente peso teoretico?
- Che cosa e in che modo possiamo imparare dalla fantascienza per quanto riguarda la teoria politica?
Ambito teologico (tra le eventuali coordinate di partenza, si può citare Zelazny e, nuovamente, Philip Dick, con la sua nota Trilogia di Valis)
- Quali sono il significato, il ruolo e le caratteristiche delle molte figure messianiche che popolano i paesaggi della fantascienza?
- Come viene affrontato il problema del male negli scenari distopici fantascientifici? Si può risalire a degli spunti per ricostruire delle vere e proprie teodicee Sci-Fi?
- Qual è la funzione della religione all’interno delle visioni fantascientifiche? Essa possiede un potere salvifico o rappresenta piuttosto una forza disgregante per l’umanità?
- Come si configurano le pratiche cultuali inventate dalla Sci-Fi, che spesso vanno ad arricchirne i panorami immaginari di risvolti religiosi e antropologici?
Ambito ecologico
- In che modo la Sci-Fi tratta le problematiche teoriche del cambiamento climatico, tanto da un punto di vista etico (la responsabilità transgenerazionale e comunitaria del singolo nei confronti delle generazioni future) quanto da un punto di vista euristico (la gestione più o meno corretta delle risorse e dei paesaggi)?
- Quali sono le nuove e inedite modalità di vita immaginate dalla Sci-Fi nel rapporto dell’uomo con la natura e i suoi elementi (considerando che non necessariamente viene proposto un ritorno ad uno “stato di natura”, come nel caso dei mondi di Ursula K. Leguin o nell’Area X descritta da Jeff Vandermeer)?
- Come la Sci-Fi gioca con il concetto di oikos, se si tiene conto del fatto che, spesso, le ambientazioni non sono terrestri, ma “aliene”?
NORMATIVA PER L’INVIO DEI CONTRIBUTI
Si prega di inviare un abstract di circa 150 parole in inglese in formato file .doc (no pdf et alia) al seguente
indirizzo: redazionefilosofia.dfe@unito.it.
La deadline per l’invio degli abstracts è fissata al 15 settembre 2023. L’accettazione sarà comunicata entro
il 30 settembre 2023.
Per coloro che ricevono notifica positiva in merito agli abstracts, la scadenza per l’invio degli articoli in
forma integrale è il 15 febbraio 2024.
Tutti gli articoli saranno sottoposti a processo di blind peer-review. Gli autori riceveranno, insieme all’esito
della selezione, una scheda di valutazione dettagliatamente compilata dai due referees.
Il comitato di redazione si riserva la possibilità di non prendere in considerazione contributi che non
rispettino gli elementari criteri di leggibilità e scientificità.
MODALITÀ PER LA PRESENTAZIONE DEGLI ARTICOLI
Gli articoli in forma integrale dovranno essere inviati al seguente indirizzo: redazionefilosofia.dfe@unito.it. Per ogni contributo andranno forniti:
- un file .doc (no pdf et alia) preparato per un blind referee. Il testo del contributo dovrà essere preceduto da un abstract in lingua inglese di circa 150 parole e da 5 keywords in lingua inglese;
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