Call for papers: Mare (2022)
La filosofia intrattiene da sempre un rapporto profondo con lo spazio marino. Da Talete a Kant, da Lucrezio a Schmitt, da Hegel ad Arendt, da Freud a Bachelard, sono innumerevoli i pensatori e le pensatrici che hanno fatto del mare oggetto d’interesse per le loro riflessioni filosofiche.
Il mare, tuttavia, non è un “oggetto” tra i tanti. È anche, e soprattutto, una dimensione ambigua, ibrida, estremamente proteiforme e difficile da definire. Da un lato, il mare indica l’ignoto da solcare, acconsentendo così a quell’anelito alla conoscenza che è il motore fondamentale della filosofia, la quale si muove tra curiosità, meraviglia e stupore; allo stesso tempo, esso si presenta come il luogo del pericolo per eccellenza, e rimanda a un abisso insondabile che destina l’essere umano alla vulnerabilità e all’incertezza. L’orizzonte marino è, contemporaneamente, spazio di approdi e sconfitte, luogo di conquista e naufragio; è quell’aperto da contemplare, secondo una nota metafora, a distanza di sicurezza.
Ora pelagus, ora oceano, simboleggia, con il suo carattere ancipite, la principale condizione d’esistenza della vita organica e la minaccia della sua stessa estinzione; il tema, già caro agli antichi, dell’inabissamento (si pensi all’Atlandide platonica) assume oggi – a fronte del cambiamento climatico, dello scioglimento dei ghiacci e del conseguente innalzamento del livello del mare – una valenza estremamente significativa, non solo da un punto di vista scientifico-sperimentale, ma anche e soprattutto teoretico e speculativo.
Dalla filosofia presocratica sino alle riflessioni contemporanee, il pensiero si è costantemente cimentato con il mare, con i suoi significati più profondi, con le mitologie che esso suggeriva, con la ricca simbologia che non cessa di offrire. Scopo di questo numero di “Filosofia” è di ricostruire, nel modo più ricco possibile, le traiettorie speculative che il mare offre allo sguardo filosofico.
Possibili filoni di ricerca su cui gli autori e le autrici sono invitati/e a riflettere sono, tra gli altri, i seguenti:
- Quali autori e autrici hanno riflettuto con maggiore intensità filosofica sul tema del mare?
- Il mare può essere uno spunto per riflettere su categorie estetiche quali il bello, il tragico, il sublime?
- Quale rapporto intrattiene il mare con la simbologia dei quattro elementi?
- È possibile un’analisi ontologica del mare e delle sue componenti?
- La peculiare spazialità del mare può offrire spunti per un’analisi filosofico-politica?
- È possibile una geofilosofia che assuma il mare come suo tratto peculiare?
- La riflessione sul mare può suggerire nuovi approcci alle tematiche ecologiche?
NORMATIVA PER L’INVIO DEI CONTRIBUTI
Saranno presi in considerazione contributi redatti in lingua italiana e in lingua inglese. Non verranno accettati contributi che non rispettino le norme redazionali scaricabili al seguente link.
I contributi saranno sottoposti a processo di blind peer-review. Gli autori riceveranno, insieme all’esito della selezione, una scheda di valutazione dettagliatamente compilata dai due referees. Il comitato di redazione si riserva la possibilità di non prendere in considerazione articoli che non rispettino gli elementari criteri di leggibilità e scientificità.
La deadline per l’invio dei contributi è fissata al 15 gennaio 2022.
MODALITÀ PER LA PRESENTAZIONE DEI CONTRIBUTI
I contributi dovranno essere inviati al seguente indirizzo: redazionefilosofia.dfe@unito.it
Per ogni contributo andranno forniti:
- un file .doc (no pdf et alia) preparato per un blind referee. Il testo del contributo dovrà essere preceduto da un abstract in lingua inglese di circa 150 parole e da 5 keywords in lingua inglese;
- un file .doc, ad uso del comitato di redazione, contenente il nome dell’autore, l’eventuale affiliazione accademica, un indirizzo mail attivo.
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